NICOLA PALMA
Cronaca

Blitz dei carabinieri, il forziere dei ladri al campo nomadi di via Bonfadini

Arrestati ricettatori sinti e topi d’appartamento albanesi. Preziosi venduti a un orafo di Arezzo

La casa della famiglia Guarnieri al campo nomadi di via Bonfadini

Milano, 4 ottobre 2018 - È la sera del 17 novembre 2016. Una Bmw 520 entra all’interno del campo nomadi regolare di via Bonfadini 39: a bordo ci sono tre persone. L’auto rimane tra le baracche per un quarto d’ora, poi riparte e si ferma qualche centinaio di metri più avanti, davanti alla stazione ferroviaria di Rogoredo. Scende uno dei tre, la macchina riparte. Passano pochi minuti, e l’uomo viene raggiunto da una Golf con i fratelli Cristian e Fioravante Guarnieri: i due passano attraverso il finestino una mazzetta di soldi all’altro, che la ripone velocemente nella tasca del giubbotto e sparisce. Tutto monitorato dai carabinieri, che scopriranno poi che la targa della Bmw era stata rubata tre giorni prima nella bresciana Leno da un’Alfa Romeo 159 e sovrapposta a quella originale.

Due settimane dopo, ore 20.40 del 29 novembre 2016. Un’Audi A6 con tre persone a bordo fa ingresso nell’insediamento e ci resta per venti minuti. Poi la berlina riparte, imbocca la Tangenziale Est, esce allo svincolo per Linate e si dirige verso Novegro: lì verrà ritrovata il 6 dicembre e restituita al proprietario, un imprenditore di Somma Lombardo. Chi erano i passeggeri? Tre topi d’appartamento albanesi, come da nota diramata il 3 dicembre dai militari di Cremona. E che ci facevano in via Bonfadini? Andavano da «Zio Baffo» alias Angelo Guarnieri a rivendere la refurtiva dei colpi, secondo l’ipotesi investigativa degli uomini dell’Arma. Che ieri mattina all’alba hanno tirato la rete: il sinti abruzzese classe ’51 originario della chietina Castel Frentano e il figlio Fioravante sono finiti in carcere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione di monete d’oro, oggetti preziosi, orologi di lusso e suppellettili in argento; all’altro figlio del presunto capo, Cristian, è stato affibbiato il divieto di dimora in Lombardia. In cella pure Giuseppe Savarese, che si occupava di prendere in consegna la refurtiva dai ladri che facevano la spola al campo, e il cingalese residente in via Salomone Akhila Heshan Marasinghe Arachchige, che aveva il compito, insieme alla convivente Yulika Firmani (per lei divieto di dimora), di consegnare i lingotti d’oro a F.S., titolare di una ditta orafa ad Arezzo, e le suppellettili in argento a S.I., titolare di una ditta a Castiglion Fibocchi.

Il sistema era collaudatissimo: i topi d’appartamento albanesi (sei quelli coinvolti nell’operazione «Prometeo») effettuavano i furti in case, tabaccherie e box e poi si dirigevano in via Bonfadini per vendere la merce; a quel punto, i Guarnieri prendevano in consegna i preziosi e ne ricavavano lingotti del peso di mezzo chilo nella fonderia clandestina di via Giacosa, traversa di via Padova; infine, i preziosi prendevano la strada della Toscana per l’ultimo passaggio, due volte a settimana. Numerose le basi logistiche della presunta banda: non solo via Bonfadini, la vera e propria «cassaforte» degli oggetti rubati, ma anche abitazioni e garage in via Maderna, via Salomone e via Mompiani al Corvetto. Decine i blitz in abitazione contestati nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Luigi Gargiulo: tra le vittime primari di importanti centri clinici, avvocati, imprenditori e manager di multinazionali. Il periodo di commissione dei reati è compreso tra la fine del 2016 e l’inizio del 2018, anche se ieri mattina i carabinieri della Compagnia Monforte del maggiore Maurizio De Angelis e quelli della stazione Romana Vittoria del maresciallo capo Giuseppe Palumbo hanno avuto contezza del fatto (se mai ce ne fosse stato bisogno) che l’attività di ricettazione non si è mai fermata: gli investigatori hanno rinvenuto al campo i resti di una Golf e di una moto rubate la sera prima in corso Lodi; dei veicoli rimaneva ormai solo la carcassa, è stato possibile identificarli da telaio e segnale del Gps.