ILARIA CHECCHI
Cronaca

CAMPIONI DI UMANITÀ

Una quindicina di ragazzi e ragazze del Convitto del Milan hanno portato il pasto a 45 clochard. L’iniziativa ripetuta per il secondo anno fa parte della formazione dei giovani tesserati.

CAMPIONI DI UMANITÀ

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In un momento storico in cui la beneficenza è sotto esame e non sempre porta a reali sostegni, l’iniziativa intrapresa dal Milan in totale silenzio e senza proclami appare come una rarità: lo scorso 5 gennaio, all’alba, una quindicina di ragazzi e ragazze dai 14 ai 19 anni, che vivono presso il Convitto, hanno girato per le vie del centro di Milano portando sacchetti contenenti prodotti per la colazione a 45 senzatetto. Un’esperienza emozionante e formativa che si inserisce all’interno di varie attività che il club di via Aldo Rossi mette a disposizione dei suoi tesserati, e al contempo della comunità, per infondere ai giovani l’importanza del sociale e integrare il loro tempo libero lontano dal centro sportivo Vismara con impegni educativi.

Nello specifico, la consegna della colazione ai clochard milanesi è avvenuta per il secondo anno consecutivo durante la sosta natalizia ed è stata organizzata dai tutor del Convitto del Milan, in zona Bande Nere, che seguono ogni giorno coloro che provengono da fuori regione e Italia. Oltre ai ragazzi che alle 6 del mattino si sono presentati fisicamente a offrire il pasto, tutti coloro che sono ospitati dal Convitto si sono impegnati in prima persona nella raccolta fondi per realizzare la spesa (yogurt, fette biscottate, marmellate, miele e biscotti) e preparare i sacchetti che sono stati poi consegnati: gli educatori hanno formato i ragazzi per essere preparati ad affrontare un spaccato di vita a loro poco noto, sottolineando l’importanza di rispettare i senzatetto approcciandoli in modo discreto. A dispetto delle previsioni, diverse persone hanno interagito con i baby rossoneri, come ha raccontato l’Under 16 Christian Vechiu: "È il secondo anno che partecipo a questa iniziativa, devo ammettere che la prima volta ero un po’ intimorito perché non sapevo come avrebbero reagito i senzatetto di fronte al nostro gesto ma mi sbagliavo: molti di loro non vedevano l’ora di scambiare quattro chiacchiere, è stato veramente bello poter fare qualcosa di utile per chi vive in una condizione tanto difficile".

Piazza San Babila, i portici di corso Vittorio Emanuele fino in Duomo, questo il percorso svolto dai ragazzi, divisi in gruppi, e tra loro c’è chi è rimasta particolarmente coinvolta, come l’attaccante della Primavera Femminile, Karen Appiah: "Sono arrivata quest’anno al Milan, quindi per me è stata la prima volta: di solito vado in centro per fare una camminata e non mi sono mai resa conto di quante persone meno fortunate siano costrette a vivere senza aiuti. Aiutarli mi ha fatto sentire bene, perché pensavo alla loro sorpresa nel ricevere una colazione pronta, la stessa gioia che noi privilegiati proviamo a Natale mentre scartiamo i regali. Sarebbe bello se potessimo organizzare altre iniziative per loro, magari un evento di sport che possa farli sentire inclusi e che gli possa concedere un momento di gioia e condivisione".