Milano, la neve scalda la campagna elettorale: Matteo Salvini attacca, Beppe Sala risponde

Il leader della Lega: "Tram bloccati e città nel caos, il sindaco segue le previsioni meteo?". La replica del primo cittadino: "Io lavoro, tu non lo hai mai fatto in vita tua"

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il leader della Lega Matto Salvini

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il leader della Lega Matto Salvini

Milano, 29 dicembre 2020 -  La nevicata di ieri e il modo in cui è stata gestita ha innescato uno scontro a distanza tra il segretario della Lega, Matteo Salvini, e il sindaco Giuseppe Sala. Uno scontro dovuto anche e ovviamente al clima elettorale che si inizia a respirare in città.

È Salvini il primo ad attaccare: "A Milano tram bloccati, strade con 20 centimetri di neve e caos. Nevicata annunciata da giorni, Sala non segue le previsioni del tempo?". Così scrive sui social il leader leghista in mattinata. Pronta e decisamente piccata la replica del sindaco, che ricorre a sua volta ai social network: "Vorrei rassicurare il senatore Salvini che vede una città “nel caos” e si chiede “se seguo le previsioni del tempo”. Le seguo, certo, e seguo anche il lavoro di chi è sulla strada cercando di fare il possibile. D’altro canto – sottolinea Sala – chi come me lavora da una vita, è abituato a seguire le cose e poi ad agire. Chi come lui non ha mai lavorato è abituato più che altro a usare la tastiera e a fare grandi proclami. Personalità e modi di essere diversi. Per fortuna dei milanesi, così potranno fra pochi mesi scegliere chi è più credibile per prendersi cura di Milano. Specifico che abbiamo fuori tutti i mezzi disponibili e che c’è tanta gente che in ufficio o all’aperto sta lavorando per la città. E permettetemi di ricordare il 1985, quando con un metro di neve sono andato a lavorare in viale Sarca nel pieno di una nevicata che è rimasta nella storia. E come me moltissimi milanesi. Il punto – conclude Sala – è sempre lo stesso: dobbiamo tutti fare la nostra parte, non solo a parole, solo così affronteremo il disagio dovuto a questi 20 centimetri di neve e, soprattutto, il grande problema della gestione di questa pandemia e di quello che verrà dopo".

Salvini decide di controreplicare sovrapponendo, stavolta, questioni di politica nazionale a questioni di politica locale: "Stamattina, nonostante la neve, come tanti altri milanesi sono uscito di casa e sono andato con gioia a donare il sangue all’Avis di Lambrate, poi in Centrale a prendere il treno per Roma, dove in Senato stiamo cercando di limitare tasse e danni che il Pd del signor Sala vorrebbe imporre, dalle associazioni di volontariato alle sigarette elettroniche. Gli amici di Sala, colto impreparato da una nevicata annunciata da giorni, vogliono addirittura cancellare Quota 100, in un momento di difficoltà economica per milioni di famiglie, togliendo il sonno e rubando almeno due anni di vita a milioni di italiani e a tanti milanesi che stanno rischiando di perdere il lavoro. Non riuscire a spazzare la neve – ribadisce il leader della Lega – è un danno rimediabile in qualche ora. Alzare l’età per la pensione sarebbe un danno inimmaginabile". Ed è ancora al sindaco che Salvini si riferisce, implicitamente, quando dice: "Non rispondo agli insulti personali. Il giudizio più giusto e sereno lo daranno i cittadini di Milano in primavera! Se nel frattempo il sindaco riuscisse a non mandare bollettini da migliaia di euro di tasse comunali a casa di commercianti, artigiani e lavoratori chiusi da mesi...".

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