Milano, camionista di 49 anni morì dopo essere stato investito lungo l’A4: il conducente rinviato a giudizio

Il Tribunale ha mandato a processo un trasportatore di 37enne di origini romene domiciliato a Brembate: superava di 4 km/h il limite consentito, in un tratto di strada poco illuminato e umido

Il luogo dell'incidente e la vittima, Orazio Ingegneri

Il luogo dell'incidente e la vittima, Orazio Ingegneri

Grezzago (Milano), 11 Aprile 2024 - È stato rinviato a giudizio M.D., 37enne trasportatore di origini romene domiciliato a Brembate che investì e uccise sull’autostrada A4 il 49enne Orazio Ingegneri, camionista di Almenno San Bartolomeo. Lo ha deciso il Tribunale di Milano. Il processo inizierà il 17 giugno.

I familiari della vittima si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella gestione di incidenti stradali con esito mortale. Era l’alba del 16 gennaio 2023 e Orazio Ingegneri era alla guida dell’autocarro Fiat 100 sull’autostrada A4 in direzione Torino-Venezia nel Comune di Grezzago.

La dinamica dell’incidente

L’asfalto era umido, c’era la nebbia e quel tratto di strada è privo di illuminazione: il 49enne procedeva ma, ad un tratto, ha tamponato un autoarticolato Iveco-Bertoja che lo precedeva. In seguito all’impatto, l’autocarro era rimasto fermo in prima corsia, mentre l’Iveco aveva raggiunto la corsia di emergenza.

Orazio Ingegneri era sceso dal mezzo per verificare l’accaduto quando era sopraggiunto un terzo autoarticolato, modello Iveco-Krone, condotto da M.D., che aveva tamponato violentemente l’autocarro Fiat 100 facendolo piombare addosso ad Orazio Ingegneri, scaraventato a terra nella corsia di emergenza e ucciso sul colpo per le gravissime lesioni riportate.

La velocità dell’autoarticolato

“Come indicato dal Pm Mauro Clerici nella richiesta di rinvio a giudizio – sottolinea Fernando Rosa di Giesse – l’autoarticolato Iveco/Krone procedeva ad una velocità di 84 km/h, sopra il limite che in autostrada, per gli autoarticolati con massa superiore alle 12 tonnellate, è di 80 km/h. Soprattutto, non regolava la velocità in relazione alle condizioni atmosferiche (nebbia) e di traffico, alla strada umida, alla conseguente visibilità ridotta e non è stato quindi in grado di compiere le manovre necessarie per fermarsi in sicurezza di fronte all’ostacolo, evitando l’impatto”.

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