Camillevolt, tante facce in una sola maschera

L’erede di Meneghino e Brighella nato dalla collaborazione tra il cantautore Marco Di Noia e trenta studenti di Design del Politecnico

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di Mariachiara Rossi

Milano avrà presto una nuova maschera della commedia dell’arte pronta a rappresentare la dinamica e fluida società meneghina, erede di Meneghino e Brighella. Il progetto "Mascherita", frutto della mente creativa del cantautore e giornalista Marco Di Noia, già noto per la sua propensione alla sperimentazione che lo ha portato a esibirsi in concerti in 3D audio e con robot umanoidi, nasce dalla collaborazione con la scuola di design del Politecnico Bovisa e si propone di realizzare a livello nazionale dodici maschere per altrettante città – Palermo, Bari, Napoli, Venezia, Roma, Firenze, Bolzano, Genova, Torino, Alghero e Bologna – ognuna dotata di una colonna sonora ad hoc, per dar vita a un rinnovato teatro dell’arte itinerante.

"I trenta studenti coinvolti, attraverso l’analisi dei diversi quartieri di Milano, hanno dato origine a una maschera di nome “Camillevolt”, che in dialetto milanese vuol dire "che ha mille volti": ritrae una Milano caleidoscopica e frenetica, caratterizzata dall’intersezione di suoni, colori e personaggi stereotipati", racconta l’artista. "Camillevolt" è una maschera trasparente e fluida e si colora coi volti nuovi che abitano la città, perché mai come oggi il capoluogo lombardo è l’immagine di una società cosmopolita, multietnica e con lo sguardo rivolto al futuro. C’è la "Sciura": signora aperta a ogni pettegolezzo, la si può trovare di mattina a fare colazione in Brera e dalla parrucchiera per una messa in piega. Il tipo "Fighettino", il figlio di papà che studia Economia o Giurisprudenza all’università privata per poi inserirsi nell’azienda di famiglia, d’estate va a Santa Margherita Ligure e d’inverno a Courmayeur. Immancabile il tipo da "Pride": gira per la città in difesa dei diritti e per divertirsi, è colorato, senza reggiseno e spesso veste con pailletes. L’"Influencer", che passa le giornate a postare foto, scrivere tweet e fare Tik Tok. Lo "Zanza" è un modello più che ricorrente: strafottente, si veste stravagante e per farsi notare aggiunge un brillantino all’orecchio. E avanti col "Terrone a Milano", il "Giargiana", "Quello in sbatti" e l’"Artistoide". "In base alla visione di Milano degli studenti del Politecnico e grazie ai loro output, ho dato vita al brano “Camillevolt”, colonna sonora della maschera: per realizzare la parte ritmica sono entrato nei laboratori della scuola di design e con un olofono, un microfono che cattura il suono in 3D, ho registrato i suoni di una quarantina di macchinari. La cosa straordinaria è che i ragazzi hanno partecipato anche alla fase di registrazione cantando la parte corale. In sostanza abbiamo dato vita a un genere musicale tutto nuovo". Per il suo valore scientifico nell’ambito del Co-Design, il progetto è stato discusso a "Content 2022", conferenza internazionale tenutasi a Barcellona la scorsa primavera: la maschera nei prossimi mesi sarà presentata al pubblico e, assieme alle altre provenienti da tutta Italia, darà vita a spettacoli itineranti in tutta Italia.

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