LAURA LANA
Cronaca

Camilla Bertotti e il sogno delle moto: unica studentessa di Meccanica con 170 compagni maschi

Dopo quattro anni di alberghiero, la 19enne di Cinisello ha cambiato idea: "Non mi sento discriminata. Lavorare in officina è una grande soddisfazione"

Camilla Bertotti accanto a una moto

Camilla Bertotti accanto a una moto

Cinisello Balsamo (Milano) – Ha provato a fare un altro percorso, ma alla fine la strada da imboccare è stata quella della sua passione più grande: le moto. Così Camilla Bertotti, cinesellese di 19 anni, ha fatto “inversione a U“ ed è entrata nella classe di Meccanica dell’istituto “Achille Grandi“ di Afol.

È l’unica studentessa in questo indirizzo, dove sono iscritti circa 170 ragazzi, ma questo per lei non è mai stato un problema. "Sono in una classe bellissima, i compagni non fanno nessuna differenza. Mi sento totalmente a mio agio e non ho mai vissuto discriminazioni – racconta Camilla –. Solo durante gli stage ho trovato qualche cliente che mi ha guardato come se fossi nel posto sbagliato, ma non mi faccio intimorire".

Per inseguire il suo sogno, Camilla ha quasi dovuto ricominciare da zero. "Ho sempre voluto fare questo indirizzo, ma per tre anni ho frequentato l’alberghiero. Poi pensare di iniziare il quarto mi abbatteva. Sentivo che era il percorso sbagliato per me – confessa –. La mia famiglia allora ha capito che il mio non era solo un capriccio, un vezzo o una voglia passeggera, ma c’era sostanza nella mia richiesta di fare Meccanica. Così, mi hanno sostenuto, abbiamo mandato una mail ad Afol e ora eccomi qui". Patente B in tasca, tra poco arriverà anche la A2 e una moto Beta. La passione di Camilla arriva da lontano ed è diventata sempre più grande, fino a volerne fare un percorso didattico e, un domani, anche una professione. "Me l’ha trasmessa la mia famiglia, soprattutto mio padre. Lui è un harleysta e fin da piccola mi ha portata alle fiere e ai raduni.

Da bambina, a 6 anni, con una Ducati ho anche corso in autodromo. Insomma, ce l’ho nel Dna". Unica ragazza di Meccanica, tra gli studenti più bravi della scuola secondo il preside. "I prof ti aiutano tanto. Quando sono arrivata a smontare completamente un motore sono stata felicissima del traguardo. Quando sei in officina e riesci a risolvere il problema di qualcuno, è una soddisfazione incredibile. Capire cosa non funziona e poi trovare la soluzione, dopo solo un anno di scuola, mi rende orgogliosa".

Il sogno è lavorare "nel mondo delle moto, magari nell’universo Yamaha, e aprire in futuro la mia officina. Se consiglierei ad altre ragazze questo percorso? Bisogna avere tanta passione. Senza quella ti metti in un mondo veramente tosto. Stai anche otto ore in piedi, lavori in officina, ti sporchi, devi fare molti sacrifici anche in termini di tempo libero. Ma io non ne sento il peso. Oggi i miei genitori sono fieri di me e io lo sono di me stessa".