Cambi di zona, il pressing dei governatori: parametri vecchi

Attilio Fontana: chiesto un incontro al ministro Speranza per aggiornarli

Il presidente dlla Regione Lombardia, Attilio Fontana,

Il presidente dlla Regione Lombardia, Attilio Fontana,

Milano, 18 novembre 2020 - Soltanto nel finesettimana sarà chiaro se tutta la Lombardia o, più plausibilmente, solo alcune sue province potranno smettere di essere considerate zona rossa e diventare, quindi, zona arancione. Ma c’è un punto che Attilio Fontana, presidente della Regione, ha tenuto a sottolineare anche ieri: quello relativo ai parametri in base ai quali, secondo quanto stabilito dal Governo e dal Comitato Tecnico Scientifico nazionale, si decide dove istituire quale tipo di zona. Fontana contesta da settimane tali parametri sostenendo che non sono aggiornati e che siano da rivedere. E ieri mattina analoga posizione è stata presa anche dalla Conferenza delle Regioni, anche dagli altri governatori.

"L’eventuale differenziazione territoriale non comporta un cambio di zona ma semplicemente l’allentamento di alcune misure, ma al di là di quello, credo che la Conferenza delle Regioni – ha fatto sapere il governatore – abbia chiesto un incontro con il ministro della Salute, Roberto Speranza, proprio per rivalutare i parametri che sono stati utilizzati fino ad oggi, e che l’integrità dei presidenti delle Regioni ha ritenuto poco congrui e allo scopo di poter essere maggiormente coinvolti una volta individuati i nuovi parametri di questa valutazione, di cui si sa anche poco come vengano utilizzati". Parole proferite durante la conferenza stampa convocata a Palazzo Lombardia per presentare le misure approvate a sostegno delle categorie e delle figure lavorative penalizzate proprio dalle restrizioni fin qui adottate per contenere i contagi da Coronavirus.

Quanto agli effetti di tali restrizioni sull’economia lombarda, Fontana, nel corso della cerimonia di assegnazione dei premi “Rosa Camuna“, assicura: "Questa pandemia ha segnato una battuta d’arresto nella crescita che la nostra regione stava realizzando fino a febbraio, ma la Lombardia è la più grande regione d’Italia, è una delle prime regioni in Europa ed è l’unica regione italiana che si può confrontare col mondo intero. Questa pandemia ha frenato questo suo modo di essere ma non l’ha bloccato. La voglia di reazione c’è e continuerà ad animarci fino a quando questo maledetto virus non sarà battuto".

 

 

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