Paolo Palazzo, il calzolaio artista del presepe: da 22 anni firma il Natale in zona Solari. “Lo faccio per i bambini”

Milano, l’opera dell’artigiano di via California è ormai un’istituzione del quartiere: “La gioia più grande? Quando i piccoli mi chiedono di far nevicare”

L'ingresso della Calzoleria Paolo in via California e il grande presepe che l'artigiano allestisce all'interno

L'ingresso della Calzoleria Paolo in via California e il grande presepe che l'artigiano allestisce all'interno

Milano – Il presepe del signor Paolo da 22 anni è un'istituzione in tutta la zona del parco Solari a Milano, ma la sua fama ha da tempo varcato i confini del quartiere. La voce si è sparsa e le famiglie vengono anche da fuori Milano a vedere quest'opera bellissima. La allestisce ogni anno Paolo Palazzo, il calzolaio del quartiere da quando nel 1976 aprì in via Foppa. Nel 2000 si è spostato a poche centinaia di metri in via California 9.

Il signor Paolo, come lo chiamano tutti, è davvero un signore. Come quelli di una volta. Gentile, riservato, disponibile, pronto a un sorriso e a salutare sempre, capace di risolverti un problema o a rimandarti a casa quando con onestà ammette che non si può fare altro.

Nella sua bottega da calzolaio, lunga e stretta, illuminata dal sole che entra dritto attraverso la vetrina, con l'aria densa di un odore misto di pelle e lucido da scarpe, con le mensole cariche di stivaletti, decoltè, stringate, borsette, valigie e zainetti da portare a nuovo, ogni anno ricrea la magia del Natale.

“Eh, ma quest'anno è l'ultimo, proprio l'ultimo", afferma in modo categorico. Sono anni che lo ripete a tutti, ma poi quando a settembre i bambini tornano a scuola e iniziano a passare per il negozio e a chiedergli se anche quest'anno ci sarà il presepe, lui non resiste e cede all'impresa.

Sì, perché di lavoro ce n'è molto. Inizia a novembre a montare la base e a preparare ogni dettaglio. E poi si mette all’opera all'alba prima di aprire bottega, la sera tardi e nei fine settimana. Il risultato è un presepe lungo 3 metri per 1 e mezzo, tutto meccanizzato.

“L'idea mi è venuta guardando i sassi di San Giovanni Rotondo, il paese di mia moglie. Sono partito con quelli. Ora ho le statuine meccanizzate, gli artigiani in bottega che lavorano e si muovono, il fiume, il pescatore che alza e lancia la lenza". La base è in legno e cartone riciclato. "Per spostare le statuine ho usato una catena di bicicletta". I terrazzamenti sono in terra mentre i muretti in cartone abbelliti con i sassi veri. Due figli e due nipoti di 8 e 13 anni fra i primi fan. Il presepe resterà in vetrina fino a dopo il 6 gennaio.

"Qui c'è un viavai di gente tutto il giorno. Al mattino le persone in giro a fare le commissioni. Nel pomeriggio, all'uscita delle scuole, arrivano i bambini. La mia vera gioia e il motivo per cui continuo a fare il presepe. Signor Paolo faccia partire la neve. Schiaccio il pulsante ed ecco la magia. Sul presepe in via California arriva la neve". Ed è proprio Natale.