Calma e gesso E il biliardo non c’entra

Enrico

Beruschi

A dir la verità, non ho mai giocato a biliardo, però la frase “calma e gesso” mi affascina e da sempre la uso per calmare gli animi e rinfrancare il morale; mi è successo anche oggi con una mamma inviperita contro la figlia adolescente e l’ho ripetuta a me stesso poco fa, aprendo la macchina da scrivere a forma di computer. È vero che adesso muovo le dita e lo schermo si riempie di lettere, parole, spazi, ma prima avevo in mente solo le cose cattive , ricavate dalle notizie della televisione; anche per i programmi, c’è poco da ridere, dibattiti e urla. Un po’ da sorridere c’è, guardando quelli, che sparano cifre e percentuali di significato oscuro, mentre il pensiero vaga, tanto non si capisce niente di quello che dicono. Una notizia diversa: il vaiolo della scimmia. Detta così fa ridere, ma poi uno ci pensa e non è una malattia divertente; poi hanno detto che chi è vaccinato contro il vaiolo, può stare tranquillo. Ci mancava un qualcosa di contagioso, si sentiva la mancanza di qualcosa di diverso dalla solita variante CovidOmicron. Un aneddoto: nei primi anni Sessanta lavoravo per una ditta di tessuti, arrivano delle stoffe dal Pakistan, dove il vaiolo imperversava: allarme! Qualche caso in Italia e subito correre ai ripari con le vaccinazioni per i pochi che non l’avevano già fatta da piccoli: per strane circostanze ero uno di quelli. Mi ha dato la febbre a 42, il braccio si è gonfiato come l’omino della michelin, il medico di notte preoccupato, cura drastica e, posso assicurare, mi sono salvato. Calma e gesso: stiamo calmi e pariamo anche questo colpo.

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