Caldaia al Comune "Fine dei disagi"

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Guerra della caldaia, la spunta il Comune: l’impianto condiviso da scuola e condomini di via Unità d’Italia passa al Municipio. Il curatore fallimentare ha concesso a Pozzo di occuparsi della gestione. Ora, l’ultima parola spetterà al giudice, ma dopo mesi di battaglia nel paesino si vede la luce in fondo al tunnel. La stufa è al centro del caso che coinvolge 600 ragazzi dell’istituto "Le ali della Libertà" e 200 famiglie del quartiere. Ad annunciare la svolta è il sindaco Andrea Villa (nella foto): "La nostra proposta è stata riconsiderata, se arriverà l’ultimo via libera subentreremo alla società che ha portato i libri in tribunale". A dicembre il Comune era stato costretto a bloccare le lezioni per aggiustare la centrale termica che aveva lasciato al freddo un’altra volta il rione e gli allievi. Diversamente, sarebbero stati gli abitanti a ritrovarsi all’addiaccio. Una vicenda che si trascina da anni, ma con i problemi del dita che se ne occupava, i nodi sono venuti al pettine. È nato tutto dalla mancata manutenzione seguita alla parabola discendente della società. Ad aprile il primo cittadino aveva firmato un’ordinanza per bloccare la vendita della stufa annunciato dalla proprietà. "Eliminarla significherebbe lasciare tutti al freddo". Da qui il provvedimento che ha portato alla tregua: la ditta, infatti, aveva rinviato l’operazione. Si è aperto così lo spazio per il salvataggio messo a punto dalla giunta pronta ad accollarsi tutto senza più dover dipendere da altri. A metterle i bastoni fra le ruote però "era stato il comitato dei creditori per un cavillo - ricorda Villa - ma ora è tutto superato e il dossier è tornato sul binario giusto. Altrimenti in caso di problemi dovremmo continuare a scegliere fra gli uni e gli altri: assurdo". I guai erano cominciati con la convenzione che una decina di anni fa aveva previsto in zona il teleriscaldamento, poi diventato un normale impianto a metano che alimenta case, istituti, medie ed elementari, e una palestra. La centrale termica era andata in blocco anche a ottobre. Ma per i lavori serviva tempo e così era scattata la chiusura delle aule. Un’assemblea pubblica, un mese fa, con tutto il borgo, era servita a fare il punto sulla vicenda. Adesso, la soluzione. Bar.Cal.

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