Di contestazioni e proteste l’università Statale, in cent’anni di storia, ne ha viste parecchie. "Ma fino a quest’anno non era mai capitato che per il dissenso si andasse a danneggiare la parte storica della Ca’ Granda". Lo sottolinea Marina Brambilla, rettrice della Statale, davanti alle colonne di marmo ripulite dopo i vandalismi dell’ultima occupazione di maggio.
Su ciascuna c’è un pannello: sono i pannelli del “dissenso“ o, meglio, "della libera espressione delle idee", posizionati un paio di settimane fa e rimasti ancora bianchi, a parte un numero e tre sticker. Per quattro settimane hanno lavorato in via Festa del Perdono i “Restauratori senza frontiere“, associazione senza scopo di lucro che ha casa a Roma ma si muove ovunque per proteggere il patrimonio culturale.
Il danno a Milano non era da poco: "Erano stati stimati circa 25mila euro per la facciata, una sessantina per ripristinare gli interni, rimuovendo gli insulti dalle pareti e sistemando i bagni – spiega la rettrice –. All’esterno era più complicato: serviva il via libera della Soprintendenza e il laser". "L’intervento era delicatissimo – conferma Alessandra Morelli, vicepresidente di Restauratori senza Frontiere –: c’erano vernice rossa e nera e graffi su una cinquantina di metri. E bisognava intervenire su una struttura storica che era stata già restaurata. Abbiamo messo a disposizione specialisti e volontari, per venire incontro alla Statale e limare il più possibile i costi finali, intorno ai 14mila euro".
Appena rimossa la prima lettera è ricomparsa un’altra tag. "Di qui l’idea dei pannelli, che non saranno definitivi, ma speriamo servano ad attivare una riflessione seria". In campo anche i laser di “El.en. - Light for Art“ e saranno organizzati seminari nel dipartimento di Scienze e tecnologie per lo studio e la conservazione dei beni culturali.
"La Ca’ Granda è un luogo storico che studenti, docenti e personale hanno il privilegio di abitare – ribadisce Brambilla –: va rispettato. In questi pannelli potranno essere espressi messaggi di qualsiasi natura, nel rispetto del luogo e delle persone. Avviamo una riflessione seria". Anche su un altro fronte, quello delle feste di laurea: "Questa generazione è molto sensibile al tema dell’ecologia ma siamo invasi ogni giorno da coriandoli di plastica. Una contraddizione che va spiegata e capita: ci muoveremo in questa direzione".