
Fabio Rolfi (Agricoltura)
Milano, 17 agosto 2016 - Vietare l’uso del ’burkini’ nei luoghi turistici lombardi. La proposta arriva dalla Lega Nord e da Fratelli d’Italia, che hanno annunciato la presentazione a settembre di due mozioni in Consiglio regionale. L’iniziativa è stata lanciata all’indomani delle dichiarazioni del primo ministro francese, Manuel Valls, sul divieto di indossare il burkini sulle spiagge. Palazzo Lombardia non ha competenze dirette in materia e allora il vice capogruppo del Carroccio al Pirellone, Fabio Rolfi, ha spiegato: "Pur in assenza di competenze legislative dirette, si può pensare ad una serie di azioni per giungere allo stesso risultato, ossia quello di chiarire alla comunità musulmane presenti in Lombardia che qui non c’è spazio per la legge islamica. Integrazione infatti significa accettare e condividere le regole, i valori e le leggi esistenti a casa nostra".
In sostanza la mozione "chiederà di condividere con i Comuni, le autorità di bacino e i soggetti gestori dei parchi acquatici, regole di accesso, prevedendo inoltre una corsia preferenziale di fruizione dei bandi regionali sul turismo per coloro che introdurranno il divieto del cosiddetto ‘burkini’ nei propri regolamenti di accesso a piscine, spiagge e luoghi di balneazione". Il capogruppo di FdI in Consiglio regionale, Riccardo De Corato, ha invece sottolineato che il suo documento chiederà "all’assessorato alla Sanità ad emanare un’ordinanza che per motivi igienici vieti l’utilizzo dei burkini nelle piscine pubbliche". Intanto nel centrodestra infuria la polemica tra il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e la Lega. «Le nostre risposte, seppur dure, non devono mai diventare una provocazione potenzialmente capace di attirare attentati», ha detto il titolare del Viminale, parlando del divieto francese.
Di segno totalmente opposto il commento del leader del Carroccio Matteo Salvini: "Un plauso ai sindaci che in Francia e in Corsica stanno mettendo fuori il velo integrale in spiaggia». Il segretario della Lega ha poi invitato i sindaci italiani a disobbedire e a "copiare l’esempio dei francesi", perché il velo integrale "è un simbolo di arroganza, di sopraffazione, di violenza nei confronti della donna". E poi arriva la stoccata: "Alfano dice che non è un problema. Siamo a posto se stiamo aspettando le regole di Alfano". Per il segretario della Lega Lombarda, Paolo Grimoldi, "è incredibile il teorema del ministro Alfano per cui va bene la possibilità di nascondere il proprio volto sotto un velo come il burqa, e non rendersi riconoscibile, perché occorre rispettare il diritto costituzionale della libertà di culto riconosciuto a tutti. Una follia".