Ruby ter, Berlusconi vuole Sgarbi teste contro il 'bunga bunga' alle cene di Arcore

Il critico d'arte nella lista indicata dalla difesa

Vittorio Sgarbi e Silvio Berlusconi

Vittorio Sgarbi e Silvio Berlusconi

Milano, 2 luglio 2019 - Ci pensa Sgarbi. La difesa di Silvio Berlusconi ha chiesto ai giudici del processo “Ruby ter”, che vede l’ex premier imputato di corruzione in atti giudiziari con altre 28 persone tra cui molte cosiddette “olgettine”, che il critico d’arte Vittorio Sgarbi possa testimoniare in aula in relazione alle «plurime interviste» che ha reso sulle cene ad Arcore, sostenendo, in sostanza, che il bunga-bunga «è tutta fantasia».

L’avvocato Federico Cecconi ha chiesto di convocarlo come teste a «prova contraria» rispetto alle dichiarazioni rese da Chiara Danese e Ambra Battilana, due delle testimoni chiave dell’accusa nei processi sul caso Ruby. In più, la difesa del leader di Forza Italia ha chiesto di citare come testimone anche un proprio consulente per dimostrare, con l’analisi dei conti di Berlusconi, che l’ex premier «corrispondeva dazioni di denaro» anche alle persone «indagate in questa indagine» già prima del 2010, dell’inchiesta sul caso Ruby. Inoltre, per la difesa possono entrare agli atti le dichiarazioni rese da Imane Fadil, la teste chiave morta, ad esclusione di quelle rese nelle indagini Ruby e Ruby bis. «Non saranno state cene eleganti, ma di cene si trattava», ha detto Sgarbi in una delle tante recenti interviste, aggiungendo anche che «tutta la costruzione sul bunga bunga, i balli discinti, i toccamenti, le avances, le allusioni anche pesanti, è tutta fantasia».

Sgarbi è stato di recente protagonista di uno scontro in tivù con Marysthell Polanco, una delle “olgettine” imputate ma che ha preannunciato di voler dire la «verità», diversa da quella delle «cene eleganti». Una battaglia, quella tra Sgarbi e Polanco, che sta andando avanti anche a colpi di querele e controquerele. La difesa di Berlusconi si è opposta poi all’acquisizione nel processo delle interviste rese dall’avvocato Egidio Verzini - l’ex legale di Ruby che, tra l’altro, prima di morire in un clinica svizzera ha parlato di 5 milioni versati da Berlusconi a Ruby attraverso una banca di Antigua - e della stessa Polanco. Poi, la richiesta di sentire un consulente e di acquisire gli estratti conto di Berlusconi per mettere in evidenza che il leader di FI dava soldi alle ragazze già prima che esplodesse il caso Ruby. È generoso, non corruttore.

 

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