Bullismo e cyberbullismo imperversano in rete L’ignoranza di chi crede di essere più forte

Lo schermo maschera comportamenti prepotenti e aggressivi. Esiste un antidoto.

Il bullismo e il cyberbullismo rappresentano due problematiche significative che bambini e ragazzi si ritrovano ad affrontare nella vita di tutti i giorni. Con "bullismo" si intende un comportamento aggressivo e ripetuto nel tempo nei confronti di chi non è in grado di difendersi o di comportamenti di esclusione sociale messi in atto da una o più persone. Se ciò si verifica attraverso l’uso di tecnologie informatiche, parliamo più precisamente di “cyberbullismo”.

Come si può risolvere?

Chi è vittima o testimone può confidarsi con familiari, amici, docenti; presentare denuncia alla Polizia Postale; bloccare o evitare i contatti sgraditi; chiedere la rimozione dei contenuti offensivi. Ma non solo: dobbiamo sapere che in Italia esiste una legge, "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo", che protegge i minori sui social e individua i reati in cui un cyberbullo può incorrere.

Da dove cominciare allora?

Possiamo evitare di creare account sui social se siamo minori di 14 anni, il che è anche stabilito dalla legge: è sempre meglio non rischiare di diventare anche noi vittime di cyberbullismo!

Inoltre ricordiamoci di usare sempre un linguaggio rispettoso nei confronti degli altri perché la vera forza, che non tutti hanno, è proprio quella della gentilezza.

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