FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Buccinasco, apre la sartoria sociale: "Cuciamo legami"

Gli organizzatori del progetto: "Le donne fragili potranno stringere amicizie e imparare un nuovo mestiere"

L'inaugurazione della sartoria

Buccinasco (Milano), 2 ottobre 2020 - La chitarra di Filippo Spada intona “Just like a woman”, come una donna, mentre viene tagliato il nastro all’inaugurazione. Perché di donne si parla nell’iniziativa della sartoria sociale, portata avanti con passione dalle consigliere all’Integrazione sociale Martina Villa e Luisa Pezzenati. “Cuciamo legami”, il nome del progetto che vede protagonsite dieci donne fragili e forti allo stesso tempo, che vivono una situazione sociale critica, che attraversano una difficoltà economica o che, da straniere, vogliono inserirsi nel mondo del lavoro e nella società, confrontandosi con altre donne, ognuna con la propria esperienza. Un progetto che doveva partire a febbraio, bloccato poi dall’emergenza Covid.

"Ma le donne non si sono fermate, hanno cucito legami prima ancora di cucire vestiti", racconta Villa mentre ringrazia chi ha reso possibile la realizzazione della sartoria sociale: a partire da Retake Buccinasco che ha ripulito l’area, al writer Giovanni Beretta che l’ha decorata, passando per le associazioni Auser, Caritas, Villa Amantea e le preziose operatrici sociali del Settore servizi alla persona. Una sinergia che ha consentito di creare un posto sicuro dove "stringere legami, amicizia, sorellanza prima di tutto – ancora Villa –. E poi imparare un mestiere, sempre più richiesto, per sviluppare anche competenza e autonomia".

Chi sa già cucire insegnerà alle meno esperte le tecniche: insieme, sempre affiancate dalle operatrici sociali, le donne di ogni età realizzeranno lavori con macchine da cucire e ricami. "Non sappiamo quali porte aprirà questa sperimentazione – aggiunge Villa –, ma già riconvertire uno spazio in preda al degrado e farlo diventare un luogo di crescita e inclusione è un successo. Raggiunto grazie a tante persone che sono come tessere di un puzzle che compongono l’immagine bella della città. Una sinergia affinché, come c’è scritto sui muri della sartoria, nessuno resti indietro".