Buccinasco, bloccata l’immobiliare di Marco Molluso: “Concrete connessioni con la criminalità”

Interdittiva antimafia per la società Mc srl, legata al 39enne arrestato a fine febbraio nell’indagine sui campi da padel

Il sindaco Rino Pruiti, il provvedimento è stato firmato dal prefetto Saccone

Il sindaco Rino Pruiti, il provvedimento è stato firmato dal prefetto Saccone

Buccinasco (Milano) – Interdittiva antimafia per la MC Immobiliare srl di via della Resistenza 56, per "concrete connessioni con la criminalità organizzata". Dietro la società di servizi immobiliari c’è Marco Molluso, arrestato a fine febbraio nell’indagine sull’acquisto dei campi da padel a Milano, finanziati con proventi di reati tributari e fatture false. Il provvedimento di interdittiva antimafia è stato firmato dal prefetto Renato Saccone ed evidenzia un quadro societario pienamente penetrato da connessioni con la criminalità organizzata.

La società era pienamente coinvolta nell’indagine della Dia, coordinata dai magistrati della Divisione distrettuale Antimafia, che ha messo in luce come Marco Molluso, 39enne di Buccinasco, ex allenatore della Castanese calcio, abbia articolato un giro di fatture false per investire nella costruzione di campi da padel. A pesare su Molluso c’è anche la parentela con il boss di calibro della ‘ndrangheta corsichese, Giosofatto Molluso. Marco Molluso, secondo gli accertamenti, avrebbe investito oltre 700mila euro di fatture false e altri soldi consegnati da un pluripregiudicato di Corsico.

"Un quadro allarmante - aveva scritto il gip -, con la capacità di Molluso di estendere il sistema illecito", tenendo anche conto "l’interesse indiretto nell’operazione di Giosofatto Molluso, sempre presente nel cantiere dei campi - del centro sportivo comunale Sant’Ambrogio di Milano, in via De Nicola, nda -, punto di riferimento per l’imprenditore". Nelle intercettazioni, infatti, l’ex allenatore si diceva sicuro di poter contare sullo zio Giosofatto, più volte condannato per ricettazione e associazione mafiosa e finito nell’inchiesta "Mensa dei poveri" che ha messo in luce legami tra politica, imprenditori e criminalità. La famiglia Molluso è nome noto nel corsichese, sia per i precedenti sia per i legami con i Barbaro, i Perre e gli Zappia.

Negli ultimi anni, oltre all’affare del padel e l’inchiesta "Mensa dei poveri", i Molluso erano finiti in un’altra indagine (maggio 2021) per rifiuti illeciti scaricati in una cava di Zibido. "Abbiamo sempre sostenuto che nella lotta alla mafia ognuno debba fare la propria parte - commenta il sindaco Rino Pruiti -. Come Amministrazione ogni volta che si avverte il pericolo della presenza mafiosa nelle attività del territorio gli uffici inviano le doverose segnalazioni alla Prefettura che poi, come in questo caso e grazie agli inquirenti e alle indagini che hanno portato all’ordinanza cautelare, vengono emesse le interdittive antimafia che impediscono, di fatto, il proseguimento di attività a rischio".

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