
Andrea e Lucrezia Buccellati (NewPress)
Milano, 2 agosto 2017 - Anche Buccellati non parla più italiano. Dopo tanti marchi del lusso passati in mani straniere, ieri è stata la volta della storica gioielleria milanese, fondata nel 1909. La cine Gangsu Gangtai Holding, infatti, ha perfezionato l’acquisto dell’85% della Buccellati Holding Italia, controllata dal Fondo Clessidra e dalla famiglia Buccellati a cui ora rimarrà il 15%.
L’esborso per i cinesi è stato di 195 milioni di euro e in arrivo ci sono investimenti per 200 milioni che permetteranno di aprire 88 negozi monomarca e altri 44 con partner in tutto il mondo. L’obiettivo principale è l’internazionalizzazione del marchio e la penetrazione nel mercato asiatico, soprattutto cinese. Il gruppo Gangtai ha assicurato che la produzione resterà in Italia e ha voluto che i vertici di Buccellati rimanessero al loro posto, a testimonianza della volontà di non disperdere il know-how dell’azienda.
La maison milanese è un simbolo del made in Italy nell’alta gioielleria ed è rinomata nel mondo soprattutto per l’artigianalità, il design e l’unicità delle sue creazioni. Nel corso della sua storia ha lavorato per le famiglie reali di Italia, Spagna ed Egitto e ha rifornito di diversi oggetti ornamentali papi e cardinali.
Il presidente di Gangtai Group, Xu Jiangang, ha detto che la volontà «è quella di mantenere l’identità di Buccellati, valorizzando gli elementi che fanno del brand uno dei più noti a livello mondiale». Il numero uno del colosso cinese ha sottolineato che «con l’acquisizione di Buccellati - vogliamo entrare sul mercato internazionale». L’acquisizione «rappresenta per noi un lavoro pioneristico di cui non abbiamo esperienza: come si dice in Cina attraversando il fiume, toccheremo le pietre». Ma sia per Gangtai che per Buccellati «è arrivato il momento di cogliere l’opportunità che offre la nuova domanda in arrivo dal mercato cinese».
Il direttore creativo, Andrea Buccellati, ha sottolineato: «La nostra presenza sarà concreta e attiva, manterremo una partecipazione nell’azionariato e si vuole mantenere la produzione in Italia». Parlando dei conti dell’azienda, il ceo Gianluca Brozzetti ha ricordato: «Guidati dal Fondo Clessidra negli ultimi tre anni abbiamo conseguito risultati molto incoraggianti, registrando una crescita di oltre il 60% rispetto alla base di partenza. Nel 2016 il nostro fatturato è stato di 44 milioni di euro». Una cifra composta «all’80% dalla vendita di gioielli, al 15% da argenti e al 5% da orologi, in particolare da donna». E uno dei settori sul quale Buccellati punterà nel prossimo futuro sarà quello degli orologi da uomo, dove si aspetta una importante crescita. «Riteniamo - ha aggiunto Brozzetti - di aver preparato le basi per un percorso di ulteriore crescita, grazie al supporto e agli investimenti del nuovo azionista Gangtai».
Il gruppo Gangtai si propone come una realtà multinazionale con una valorizzazione di Borsa di circa 3 miliardi di euro e ricavi annui per oltre 1,2 miliardi. La sua controllata, la Gangsu Gangtai Holding, è tra i più grandi distributori di gioielli in oro e uno dei principali retailer online di gioielli in Cina con oltre 1.200 persone impiegate. Attualmente è focalizzata nello sviluppare la sua presenza nel mondo del lusso internazionale e, da questo punto di vista, l’acquisizione di Buccellati è uno snodo fondamentale della strategia.