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Caldo estremo a Milano e Brescia: fino a 37,5 gradi. I 10 consigli per resistere all’afa

Bollino giallo in Lombardia. Caldo africano prima del weekend: le autorità lanciano l’allerta. Ecco come difendersi e aiutare anziani, bambini e animali domestici

A destra, la rilevazione delle isole di calore a Milano, con le zone più fresche in prossimità di parchi e aree verdi

A destra, la rilevazione delle isole di calore a Milano, con le zone più fresche in prossimità di parchi e aree verdi

Nei prossimi due giorni, le città di Milano e Brescia saranno interessate da un’ondata di caldo intenso, con temperature massime percepite fino a 37,5 gradi Celsius a Brescia e 36 gradi a Milano. Il ministero della Salute ha emesso un’allerta gialla per entrambe le città per giovedì 12 e venerdì 13 giugno, segnalando condizioni che possono rappresentare un rischio per le persone più vulnerabili, come anziani, bambini piccoli e persone con malattie croniche. Il ministero ha inoltre dato alcuni consigli per affrontare il caldo estremo:

  1. Evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde: durante un’ondata di calore, non uscire tra le 11:00 e le 18:00 per evitare i rischi legati all’esposizione diretta al sole.
  2. Migliorare il comfort in casa e al lavoro: oscurare le finestre esposte a sud e sud-ovest con tende o persiane che bloccano la luce ma lasciano passare l’aria. Usare l’aria condizionata in modo corretto, mantenendo la temperatura tra 25-27 gradi e evitando sbalzi termici. I ventilatori vanno usati con cautela: non abbassano la temperatura e non devono essere diretti sul corpo, soprattutto per gli anziani. Se la temperatura supera i 32 gradi, il ventilatore non è efficace.
  3. Bere molti liquidi: è fondamentale idratarsi, anche in assenza di sete, soprattutto per gli anziani. Preferire acqua e frutta fresca. Attenzione però a chi ha malattie (reni, cuore, fegato) o segue terapie che limitano l’assunzione di liquidi: in questi casi, consultare il medico.
  4. Limitare alcune bevande e curare l’alimentazione: evitare bevande alcoliche e ridurre quelle contenenti caffeina.
  5. Preferire pasti leggeri, perché la digestione produce calore.
  6. Vestirsi in modo adeguato: usare indumenti comodi e leggeri in cotone, lino o fibre naturali. All’aperto, indossare cappelli chiari per proteggere la testa e occhiali da sole con filtri UV. Prestare attenzione particolare ai bambini.
  7. In automobile: ventilare l’abitacolo prima di partire. Se presente il climatizzatore, regolare la temperatura non oltre 5 gradi sotto quella esterna e non dirigere l’aria direttamente sui passeggeri. Evitare i viaggi nelle ore più calde e portare sempre acqua con sé. Non lasciare mai bambini, neonati o animali in auto, neanche per poco tempo.
  8. Attività fisica: evitarla nelle ore più calde. In caso di allenamento, bere molti liquidi, adattarsi gradualmente al caldo e compensare la perdita di sali minerali con integratori, se necessario.
  9. Assistere le persone più vulnerabili: offrire supporto ad anziani soli, bambini piccoli, malati. Segnalare situazioni critiche ai servizi sociali. Negli anziani, riduzione delle attività quotidiane può indicare un malessere. Per i più piccoli, monitorare la temperatura corporea e usare docce tiepide o togliere il pannolino per abbassarla.
  10. Cura degli animali domestici: garantire sempre acqua fresca e un luogo all’ombra dove possano ripararsi dal caldo.

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Il livello di rischio da bollino giallo non richiede azioni immediate, ma indica che nei giorni successivi è probabile che possano verificarsi condizioni a rischio per la salute. Questi sono i consigli del ministero della Salute:

  1. programmare i viaggi informandoti sulle previsioni del rischio ondate di calore nel luogo di destinazione;
  2. un’alimentazione leggera, prediligendo pasta e pesce rispetto alla carne; evita i cibi elaborati e piccanti e consuma molta verdura e frutta fresca;
  3. pianificare le scorte di acqua, cibo e medicinali;
  4. identificare la stanza più fresca della casa dove trascorri le ore più calde della giornata:
  5. prendersi cura di parenti o vicini di casa anziani che vivono soli e segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento.