"Hai tempo fino a questa sera per pagare, altrimenti vedi che cosa succede....". È una delle frasi rivolte dall’ex calciatore Davide Bombardini, ora imprenditore, a un 59enne che lo ha denunciato nel 2018, dopo aver ricevuto quella inquietante telefonata preceduta da altre minacce. Con l’accusa di tentata estorsione perché avrebbe provato a ottenere in modo illecito e con minacce 100mila euro, è stato rinviato a giudizio l’ex centrocampista di 47 anni, nato a Faenza, che nella sua carriera ha giocato, tra l’altro, per il Palermo, la Roma, l’Atalanta e il Bologna. Per Bombardini, che dopo aver appeso le scarpette al chiodo nel 2011 si è reinventato imprenditore, sono arrivati ora pesanti guai giudiziari. Ieri il gup di Milano Lorenza Pasquinelli ha accolto la richiesta di processo formulata dal pm Leonardo Lesti anche per Andrea Beretta e Claudio Morra, due ultrà dell’Inter.
Il processo per i tre imputati inizierà il 13 ottobre davanti all’ottava sezione penale del Tribunale di Milano. Stando all’imputazione, i tre, assieme ad una persona "rimasta ignota", avrebbero tentato di costringere "con minaccia" la presunta vittima "a consegnare dapprima a Bombardini", poi a Beretta e Morra, "la somma di 100mila euro". E ciò malgrado, scrive il pm, il 59enne, che avrebbe subito il presunto tentativo di estorsione, "non avesse alcun debito nei confronti del Bombardini", dato che aveva corrisposto a lui il "saldo relativo all’acquisto delle quote sociali della Milano Procaccini srl", impresa edile, che l’ex trequartista rosanero deteneva.
I tre, sempre secondo l’accusa, si sarebbero recati il 28 novembre 2018 in un cantiere a Milano dove il 59enne lavorava. E avrebbero usato "toni e modi aggressivi ed intimidatori" per richiedere quel "credito del tutto inesistente", dicendogli che se non avesse consegnato i soldi avrebbero "agito di conseguenza". I due ultrà, in particolare, gli avrebbero detto che "erano creditori" dell’ex calciatore e che quindi "da adesso in poi sarebbero stati i suoi creditori e i 100mila euro avrebbe dovuto darli a loro". Il giorno dopo, poi, Bombardini avrebbe telefonato per ribadire "la richiesta illecita" dicendo che aveva "tempo fino alla sera per pagare", altrimenti "avrebbe visto cosa sarebbe successo". L’uomo, però, invece di pagare fece denuncia, facendo scattare l’inchiesta della Procura di Milano.
Andrea Gianni