
Rob De Matt, ecco lo staff (Foto Facebook)
Milano, 6 aprile 2017 - Inclusione sociale e lavorativa rivolto a persone con storie di marginalità e svantaggio. Ecco in cosa consiste 'Rob De Matt', bistrot di via Butti al numero zero, proprio come nella famosa canzone di Sergio Endrigo. A partire - come rivela lo stesso nome del locale, che in milanese significa 'roba da matti' - da giovani con disagio psichico, ma l'idea dei fondatori è di formare al lavoro anche rifugiati politici, migranti in difficoltà ed ex carcerati.
"Il cuore del progetto - ha spiegato Francesco 'Franz' Purpura, uno dei tre soci fondatori dell'associazione che ha dato vita allo spazio - è l'inserimento lavorativo delle persone con disagio psichico, ma la nostra idea è di estendere la formazione anche ad altre persone in stato di bisogno. In tutto questo un ruolo rilevante lo avrà il Comune di Milano, che ha già dato la sua disponibilità per delle borse-lavoro per i ragazzi». I corsi di formazione per i ragazzi - che saranno gestiti dallo chef Edoardo Todeschini, ideatore del progetto - non saranno slegati dall' attività ordinaria: i giovani impareranno proprio lavorando, aiutando il cuoco o servendo ai tavoli. Al momento sono già impegnati nel cantiere del bistrot, che apre con una tre giorni di eventi da domani a domenica, cinque ragazzi ma poi ci saranno cicli continui che impegneranno 10 ragazzi alla volta. Una volta entrati a regime, «la nostra ambizione - racconta Purpura - è di poter fornire personale qualificato ad altri bar e ristoranti".
Tutto questo in uno spazio che vuole essere anche di aggregazione sociale, all'interno di un quartiere periferico come quello di Dergano, dove negli ultimi anni stanno nascendo nuove reti dal basso. A queste si sono rivolte i fondatori dell' associazione, invitando gli abitanti a un'assemblea dove hanno presentato il loro progetto e hanno ascoltato i suggerimenti e le proposte di chi vive da più tempo il territorio. Di spazio per fare attività ce n'è a volontà: il bistrot è ospitato all'interno della grande sede de L'Amico Charly Onlus, in via Guerzoni 23, di cui occupa due ampie sale da 240 mq e una parte del grande giardino da 600 metri quadri.
Il locale sarà aperto dalle 10 di mattina all'una di notte 7 giorni su 7 e ospiterà reading, spettacoli, mostre, piccoli concerti, proiezioni e attività per bambini. Ogni fine settimana appuntamento fisso con 'la domenica del villaggio' con brunch, spazio per bambini, yoga e massaggi, e un 'Rob de market' con cibo bio e autoproduzioni locali. In cucina, solo materie prime di facile reperibilità e prodotti stagionali a km0, per dar vita a un menù improntato a filiera corta e rinnovo delle tradizioni, con attenzione alla sostenibilità dei prezzi. Alla fine di ogni pasto, insieme al conto, le ricette dei piatti gustati e preparati da Todeschini, che da tempo lavora con la Fondazione Bertini tenendo corsi di formazione in cucina a giovani con disagio psichico. Per realizzare il primo corso di formazione professionale di 80 ore per 10 persone con disagio psichico o sociale e i primi due inserimenti lavorativi nello staff è attiva una raccolta fondi:https://www.generosity.com/community-fundraising/cooking-c ourses-for-mentally-disabled-people.