Anche ieri, vigilia di Pasqua, lunghe file davanti alle due sedi di Pane Quotidiano, ente benefico che distribuisce cibo a chi ha bisogno. Code di un chilometro che ormai sono diventate la normalità. E non solo a Pane Quotidiano si registra un aumento delle persone in difficoltà. All’Opera San Francesco, che garantisce un servizio mensa, gli accessi sono cresciuti del 40% rispetto ad un anno fa. E anche la Caritas ha riscontrato un leggero aumento di richieste, soprattutto da parte di pensionati che vivono soli, a fronte di una diminuzione delle donazioni alimentari. Effetto dell’inflazione e dei rincari.
"In questi mesi abbiamo circa 2.500 persone al giorno. All’inizio dell’anno scorso – ha spiegato Fra’ Marcello Longhi presidente dell’Opera San Francesco – erano il 40% di meno". E questo è dovuto "sicuramente ai flussi migratori, ma non solo". "Il 13% delle persone sono italiane, e non stanno meglio. L’Opera (solitamente chiusa la domenica) per Pasqua sarà operativa. Siamo a braccia aperte. È giusto che ci sia una accoglienza calorosa per tutti" ha osservato.
Alla Caritas Ambrosiana, che ha istituito una serie di empori solidali dove si può fare la spesa gratuitamente grazie a una tessera data alle persone in difficoltà segnalate dai centri di ascolto, non si è arrivati al record del 2020 ma negli ultimi tempi c’è un leggero aumento delle card, dopo un calo a inizio anno. "Sono 5.800 le tessere attive – ha spiegato Andrea Fanzago, responsabile dell’area Povertà alimentare della Caritas – per un totale di 18mila persone servite". Quello che si è notato "è un aumento delle persone che vivono sole, soprattutto pensionati che con l’aumento di affitti e bollette non ce la fanno". Anche lo stop al reddito di cittadinanza e il calo delle donazioni hanno avuto un effetto.