
Bisca clandestina cinese Una finta associazione nascondeva sale giochi per mahjong e poker
di Marianna Vazzana
Il rumore della “pallina rotante“ di una roulette. Auto di grossa cilindrata parcheggiate in una piccola via. Viavai incessante di persone di origine cinese e telecamere di videosorveglianza lungo tutto il perimetro. Sono stati questi i particolari che hanno fatto scattare l’indagine della polizia per verificare l’esistenza di una bisca clandestina in via Paulucci de Calboli Fulcieri, a due passi da via Ornato, nel quartiere Niguarda. Ed effettivamente i sospetti di chi ha segnalato la situazione, ipotizzando anche che il sito fosse un luogo di spaccio di shaboo, erano fondati: al piano terra e nel seminterrato di una palazzina c’erano due sale dedicate al gioco d’azzardo, la vera attività nascosta dietro l’insegna-paravento di “Associazione cultura“ con accanto alcuni simboli tra cui figure del mahjong, un gioco da tavolo per il quale si utilizzano apposite tessere. E si giocava puntando ingenti somme nei locali della pseudo associazione (trovati 1.265 euro) sedendosi attorno ai tavoli super tecnologici del Mahjong dotati pure di un sistema di ricarica elettronica delle tessere. Ma si poteva tentare la fortuna anche con roulette e poker; dentro contenitori in plastica, banconote e monete. Tutto sequestrato dai poliziotti del commissariato Greco-Turro guidati dalla dirigente Anna Laruccia che hanno fatto irruzione giovedì alle 18 con un escamotage: due agenti si sono finti corrieri e hanno citofonato dicendo di avere un pacco da consegnare. “Cavallo di Troia“, un furgone per il trasporto merci all’interno del quale erano pronti a intervenire altri poliziotti, usciti una volta avuto il via libera dai colleghi. Appena entrati, gli agenti hanno bloccato diverse persone che stavano scappando verso un corridoio che porta alle cantine e, da lì, al portone d’ingresso. Uno dei presenti, cinese di 45 anni, si è scagliato contro un poliziotto colpendolo allo zigomo ed è stato denunciato, oltre che per partecipazione a giochi d’azzardo, anche per resistenza a pubblico ufficiale.
Arrestato un cittadino cinese di 36 anni, Weijie W., accusato di spacciare shaboo. Con vari precedenti, tra cui per i reati di lesioni personali, sequestro di persona, rapina e porto abusivo d’armi in concorso, è finito in manette perché nella sua auto la polizia ha trovato 7,2 grammi di stupefacente e una pipetta di vetro. In due, un uomo di 43 anni (già sorpreso il 9 dicembre 2020 in una sala da gioco non autorizzata in via Messina 21 e, sei anni fa, con la somma di 17.625 euro nascosti in auto) e una donna di 51, anche loro cinesi, sono stati denunciati per il reato di esercizio di giochi d’azzardo aggravato. I presunti organizzatori. Mentre nove sono gli indagati in stato di libertà, di età compresa tra i 30 e i 60 anni, ritenuti essere i giocatori: tra loro, una donna di 48 anni e un trentunenne denunciato pure per porto abusivo di armi e di oggetti atti a offendere, perché nella sua auto c’era un manganello telescopico. In una delle sale c’era anche un bambino, il figlio undicenne di uno dei presenti.