Allarme Binasca: lucciole, traffico, rifiuti e ruderi

Da gennaio almeno 70 schiave sessuali avvicinate dalle unità di Lule associazione che cerca di aiutare le ragazze a liberarsi dall’incubo

Tra i problemi della Binasca anche l’Americ hotel di Carpiano abbandonato da anni

Tra i problemi della Binasca anche l’Americ hotel di Carpiano abbandonato da anni

Carpiano (Milano) -  Diciotto chilometri di asfalto da Melegnano a Binasco, fra zone industriali e spicchi di campagna. Una recente operazione della Questura di Lodi, con l’arresto di cinque tra donne e uomini nigeriani che gestivano un giro di prostituzione nel Sud Milano, ha contribuito a riaccendere i riflettori sulla Binasca, la strada provinciale dove la presenza delle lucciole, riflesso di fenomeni più ampi come tratta e sfruttamento, si conferma uno dei problemi irrisolti.

Con la sua funzione di cintura tra le province di Milano e Pavia, attraversata a ogni ora da intensi flussi di traffico, la Sp40 rappresenta uno dei contesti più appetibili per le organizzazione che fanno del mercato del sesso un business. Tra le donne che alimentano, spesso contro la loro volontà, un settore che non conosce crisi le nazionalità più rappresentate sono quelle dell’Europa dell’Est. Non mancano le nigeriane. Il meccanismo che lega le vittime ai protettori è fatto di ricatti, minacce e violenze. Un ingranaggio dal quale è difficile affrancarsi.

Da gennaio ad oggi sono una settantina le prostitute avvicinate dagli operatori di Lule, l’associazione che, attraverso apposite unità di strada, cerca di aiutare le vittime della tratta e dello sfruttamento. L’obiettivo è strapparle dal marciapiede, offrendo loro l’opportunità di cambiare vita attraverso percorsi di protezione e reinserimento sociale. Quelle che accettano di essere aiutate sono ancora poche, ma l’associazione prosegue la sua attività anche solo per offrire assistenza sanitaria e far sentire le ragazze meno sole.

Non solo prostituzione. Tra gli elementi che contribuiscono ad accentuare il degrado della Binasca c’è l’ex hotel Amerìc, un edificio in disuso che rappresenta una ferita aperta per il territorio. Nonostante la recinzione che lo separa dalla strada, l’esterno dell’albergo è ridotto a una maxi discarica abusiva, con rifiuti di ogni genere ammonticchiati uno sull’altro. All’interno dello stabile sono immaginabili pernottamenti e incursioni abusive. Oltre tre anni fa il complesso è stato acquistato da una società immobiliare, ma ancora non si vedono all’orizzonte progetti di riqualificazione.

Al contrario, sembra notevolmente migliorato il problema dell’abbandono abusivo dei rifiuti a Francolino, la frazione industriale di Carpiano con affaccio sulla Binasca. "In accordo con l’operatore dell’igiene urbana, abbiamo intensificato gli interventi di pulizia", spiega il sindaco Paolo Branca.

 

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