Cambia l’età di Bilal: il baby rapinatore ha compiuto 14 anni. E scatta l’arresto a Milano

Cinque colpi in 10 giorni fra Rolex, catenine d’oro e borse Le ricerche del laboratorio Labanof: imputabile, non ha 12 anni

Carabinieri in Stazione Centrale  a Milano

Carabinieri in Stazione Centrale a Milano

Milano - Bilal è stato arrestato . Il giovanissimo rapinatore arrivato dal Marocco senza genitori è stato bloccato ieri notte dagli agenti delle Volanti a due passi dalla Stazione Centrale di Milano e trasferito nel centro di prima accoglienza dell’istituto minorile di Torino. Un cambio di copione inatteso rispetto ai recentissimi precedenti. Sì, perché nelle scorse occasioni, da inizio ottobre in avanti, il ragazzo, che ha sempre detto di avere 12 anni e che per l’esame osseo del Niguarda ne avrebbe comunque meno di 14, era stato sì segnalato all’autorità giudiziaria, ma mai formalmente fermato perché ancora in un’età che non prevede l’imputabilità di chi commette un reato.

Ora qualcosa (anzi, tanto) è cambiato, visto che i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura, d’intesa col pm di turno della Procura dei minori Pietro Moscianese Santori, lo hanno ammanettato. L’ultima volta, martedì sera alle 23.30, Bilal era stato intercettato dai carabinieri della Compagnia Duomo dopo aver portato via un orologio da 300 euro a un turista malesiano, ma in quel caso (come nei precedenti sei) era stato affidato a una comunità per minori stranieri non accompagnati (dalla quale era puntualmente scappato). Cos’è successo in 24 ore? Che gli esiti di un accertamento medico più approfondito – con la collaborazione degli esperti del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense (Labanof) dell’Università Statale guidato dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo – hanno stabilito che in realtà la data di nascita di Bilal andrebbe collocata nei primi giorni di ottobre del 2008 e che quindi l’adolescente avrebbe già compiuto 14 anni. Esiti arrivati solo nelle ultime ore, se è vero, come risulta al Giorno , che il 17 ottobre la stessa struttura, interpellata la mattina del 6 dai carabinieri, aveva risposto che il nordafricano aveva meno di 14 anni.

In ogni caso, la novità è destinata a riscrivere la storia giudiziaria del marocchino: se infatti Bilal aveva più di 14 anni già quando ha commesso i raid delle scorse settimane, allora gli devono essere contestati pure quelli. Al di là di questo aspetto (materia pure per il suo avvocato), resta la vicenda umana di un ragazzo che finora nessuno è riuscito a levare dalla strada e da un destino che pare irrimediabilmente segnato. "Aumenta il numero dei minori stranieri non accompagnati da inserire in comunità, ma mancano le risorse e in particolare gli educatori – lancia l’allarme Maria Carla Gatto, presidente del Tribunale per i minorenni di Milano –. Al punto che alcune comunità, tre nel capoluogo, hanno sospeso il servizio per difficoltà gestionali".

 

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