BienNoLo in via Padova Se l’arte contemporanea facilita l’integrazione

Prende il via oggi la manifestazione aperta e gratuita fino a domenica. Opere esposte nelle strutture di via Mosso all’interno del parco Trotter . .

di Anna Giorgi

La prima biennale d’arte del quartierato, ecco cosa è la BienNolo curata da Giacinto di Pietrantonio, perché l’arte diventi il motore di un “radicamento dinamico“ usando le parole del sociologo francese Michel Maffesoli e il filo conduttore di un dialogo aperto alle periferie oltre che motore di bellezza diffusa.

E per rendere la BienNolo ancora più “globale“ le si è dato un nome atipico “Talitha Kum“ che in lingua aramaica significa “Alzati, fanciulla”. Il titolo della manifestazione fa riferimento alle lingue antiche, non solo e soltanto l’inglese, e invita il visitatore ad abbandonare l’apatia che troppo spesso imprigiona la nostra quotidianità per scoprire ciò che ci circonda attraverso l’arte. L’edizione è visitabile da oggi a domenica, è diffusa nell’intero quartiere e partecipata da una costellazione di interventi artistici ed esposizioni che coinvolgono le sedi di Mosso, in cui c’è il padiglione principale, per proseguire a Munimor e Spazio Hasita. BienNoLo è gratuita in tutte le giornate perché la cultura non si paga. La manifestazione affianca poi alla mostra diffusa un ampio ventaglio di iniziative culturali, sociali ed educative. Raccogliendo l’eredità delle due edizioni precedenti, con questa terza tappa il cammino della Biennale quartierale d’arte diventa uno dei motori di evoluzione in un distretto urbano ad alto livello di immigrazione.

Se è vero che l’arte unisce, allora la BienNolo in una zona come quella di Mosso, e nelle vie più “difficili“ come Arquà, (proseguimento naturale di Mosso) dovrà avere anche una funzione “sociale“, quasi un compito di “cura“. Spiega Carlo Vanoni, presidente di Associazione BienNoLo: "La mostra ha un profondo radicamento territoriale nel quartiere di NoLo da cui prende il nome e, al contempo, è un viaggio nell’altrove attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea. Per questo mi piace marcare la differenza con le tante biennali internazionali. “Quartierale“ va inteso come luogo della comunità, della coesione sociale, ma anche come apertura verso le culture altre. Da qui la scelta di portare BienNoLo nel luogo simbolo più bello del processo di integrazione culturale, il parco Trotter in cui si trova un istituto comprensivo in cui studiano ragazzi per gran parte con background migratorio".

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