NICOLA PALMA
Cronaca

Atti sessuali con una 14enne, maxi condanna al bidello molestatore

L’ex collaboratore scolastico dovrà risarcire 144mila euro al Ministero

Molestie

Milano, 12 settembre 2020 -  Dieci anni fa patteggiò una pena di un anno e mezzo di reclusione. Poi perse il lavoro, licenziato senza preavviso. Ora dovrà sborsare, ammesso che li abbia, 144mila euro per risarcire il Ministero dell’Istruzione, che a sua volta ha già versato tre anni fa la cifra alla vittima di questa storia.

Una storia che inizia nel 2009 in un istituto tecnico commerciale di cui non faremo il nome né daremo indicazioni per renderlo riconoscibile. A marzo, alcune alunne si rivolgono al preside per segnalare che una loro compagna di classe, quattordicenne all’epoca, ha intrecciato una relazione con un bidello di 53 anni. Il dirigente convoca subito i genitori della minorenne e spiega loro la situazione.

Il passaggio successivo è parlare con la diretta interessata, che ammette quel legame inconfessabile; a quel punto, il preside si rivolge a una psicoterapeuta per dare sostegno psicologico all’adolescente e sporge denuncia ai carabinieri. A valle dell’indagine, il bidello viene rinviato a giudizio con la seguente accusa, che integra il reato di atti sessuali su minori: "Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, approfittando della condizione di inferiorità psichica dell’alunna, di appena quattordici anni, stante la sua giovanissima età, la sua totale inesperienza, il fatto che si fosse perdutamente innamorata dell’indagato per il quale aveva preso una vera e propria “cotta“, la seduceva, anche con illusorie promesse, convincendola a subire atti sessuali consistiti in abbracci, baci sulle guance, sulla fronte e sulla bocca, carezze sulle cosce, palpeggiamenti non conclusisi tuttavia in atti sessuali completi". L’imputato patteggia un anno e sei mesi di reclusione, con sentenza passata in giudicato il 2 febbraio 2010.

Poi arriva l’inevitabile procedimento disciplinare, che si chiude con il licenziamento senza preavviso, avallato anche dal giudice del lavoro. Infine, ecco la richiesta di risarcimento della ragazzina in sede civile, che viene accolta: il 14 settembre 2017, l’Ufficio scolastico della Lombardia paga la somma complessiva di 144.002,97 euro. Quel danno, però, è stato fatto dall’ex bidello, che ora deve ripararlo per intero. Sì, perché nei giorni scorsi la sezione regionale della Corte dei Conti ha stabilito che R.F., che non si è mai presentato in udienza, è il responsabile di quanto accaduto; di conseguenza, tocca a lui adesso restituire al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur) l’ingente somma anticipata tre anni fa dallo Stato alla famiglia della minorenne.