Troppi rischi sulle strade, a Milano si comprano meno bici

Il 40% teme le tante auto in circolazione, il 27% i blitz dei ladri, uno su quattro vorrebbe le corsie. E i motori la fanno da padroni

Milano e i ciclisti, un rapporto difficile
Milano e i ciclisti, un rapporto difficile

Milano, 22 settembre 2023 – Sicura, ma non troppo. Ciclabile, ma non abbastanza. Così appare Milano a chi usa o vorrebbe usare con regolarità la bicicletta per muoversi in città. A rivelarlo è la ricerca condotta da Outofthelab e Decisio e presentata ieri a Palazzo Turati, sede della Camera di Commercio di Milano, Monza, Brianza e Lodi. Per quel che riguarda Milano sono stati coinvolti 840mila residenti.

Di questi, ben il 40% ha individuato nell’eccessivo traffico il fattore che più di ogni altro lo scoraggia dal salire in sella. Un dato che va a braccetto col 27% di intervistati che ritiene il capoluogo lombardo ancora troppo "pericoloso" per ciclisti e ciclofili ma anche col 27% che ha fatto sapere di non usare la bici quanto vorrebbe perché teme i furti, teme che gliela rubino. I milanesi che hanno detto di aver subito almeno un furto di bicicletta negli ultimi 5 anni ammontano al 48% e più di un rivenditore di velocipedi, tra quelli presenti ieri a Palazzo Turati, ha confermato di avere clienti che usano volutamente biciclette "datate e arrugginite" proprio per evitare che diano nell’occhio ed entrino nel mirino dei ladri. E l’impossibilità di stipulare polizze assicurative per le bici fa da ulteriore freno alla scelta della ciclabilità come prima soluzione di locomozione. Un fatto tipicamente italiano, questo, perché in altri Paesi, specie quelli del nord Europa, le polizze per le bici esistono e sono anche economiche. Non manca, infine, un 25% di intervistati per i quali le piste presenti in città non sono ancora sufficienti.

In sintesi, i dati appena menzionati sembrano concordi nel sottolineare come una parte significativa dei milanesi non ritenga Milano sufficientemente sicura sia dal punto di vista della congestione delle strade sia dal punto di vista della presenza di quella piccola criminalità comune nella quale rientrano i ladri di biciclette. Ma non solo: nonostante l’indubbio sforzo compiuto dalle ultime tre amministrazioni comunali, che più delle precedenti hanno tracciato piste e corsie riservate, la città non è ritenuta sufficientemente ciclabile. E gli altri dati seguono quasi come una logica conseguenza. A dispetto dell’accento che viene posto sulla mobilità alternativa, il 45% del campione ha fatto sapere di utilizzare l’auto per spostamenti settimanali inferiori ai 5 chilometri.

Un dato riferito, però, non solo a Milano città ma anche all’hinterland milanese e a Monza e provincia, per un campione complessivo di oltre 2,4 milioni di cittadini. Coloro che usano la bicicletta come unico mezzo di spostamento sono il 6% del campione, quelli che la usano in combinato con altre soluzioni di trasporto (auto o mezzi pubblici) sono il 37% del totale. La vettura privata resta però preponderante: la usa in modo esclusivo il 32% del campione. Percentuale che sale al 68% se si considerano tutti coloro che scelgono la macchina in combinato con altre soluzioni (mezzi pubblici o bici). Le linee del trasporto pubblico locale sono la prima ed unica scelta per il 13% dei residenti nella macro-area menzionata, ma il 39% le usa in abbinato ad altri mezzi. Il contingente di ciclisti che attraversa Milano è comunque significativo: a marzo del 2023 sono stati 330mila e 860mila in tutta l’area considerata.

Dal punto di vista commerciale, il mercato è attualmente in stallo. Nel 2022, nella sola Milano, sono state vendute 51mila biciclette: poche. In media appena 3,7 bici ogni cento abitanti. Il boom della domanda registrato nel biennio 2020-2021 ha indotto le case produttrici a far uscire dai propri stabilimenti più velocipedi di quanti se ne riescano a vendere oggi. È stato calcolato che la quantità di bici in giacenza in magazzini e negozi in Europa sia oggi quasi doppia rispetto al 2020-2021. Detto altrimenti: c’è un disallineamento tra offerta e domanda provocato anche dal generale aumento del costo della vita. Non è un caso che il 67% degli intervistati ha fatto sapere di attendere incentivi statali per acquistare una e-bike e il 45% li attende per una bici muscolare.

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