
La scena dell’omicidio di Paolo Salvaggio
Milano, 28 ottobre 2024 – È stato condannato all’ergastolo, Benedetto Marino, accusato di aver fatto da palo nell’omicidio di Paolo Salvaggio, l’11 ottobre 2021 a Buccinasco. Non fu lui a sparare ma, secondo l’accusa, garantì una “celere e sicura via di fuga” in auto a uno dei due killer, non identificati, che in sella a un motorino avevano sparato tre colpi contro Salvaggio detto "Dum Dum", elemento di spicco della criminalità milanese.
Il 45enne Marino, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e difeso dall'avvocato Davide Montani, invece si è sempre detto innocente, ribadendo anche durante l'interrogatorio in aula che quel giorno si trovava in zona per acquistare droga e che l'uomo ripreso dalle telecamere mentre saliva sulla sua Peugeot era il pusher. E il legale promette: impugneremo la sentenza.
L’omicidio
Paolo Salvaggio venne ucciso in pieno giorno da due killer in sella a uno scooter Yamaha TMax, che lo avevano raggiunto mentre era in bici in via della Costituzione e lo avevano colpito con almeno tre colpi di pistola, sparati a bruciapelo al volto, per poi fuggire verso un’area isolata tra via San Giusto e via Forze Armate, vicino alla zona di via Fleming.
I due non sono ancora stati identificati. E anche se Salvaggio era ritenuto elemento di spicco della criminalità milanese, con relazioni con la cosca 'ndranghetista dei Barbaro-Papalia e con il “clan dei catanesi” legato al boss Angelo Epaminonda, non era stato individuato un movente della “esecuzione”. Per il gip era “probabilmente legato a screzi passati occorsi durante il periodo di detenzione di alcuni soggetti coinvolti”.
Il ruolo di Marino
Secondo i giudici della Corte di Assise di Milano, che hanno accolto la richiesta dei pm Gianluca Prisco e Sara Ombra, Marino avrebbe garantito una “celere e sicura via di fuga” in auto a uno dei due killer. Tra gli elementi a carico di Marino, che peraltro era stato rinviato a giudizio con il rito immediato, c'era anche il riconoscimento effettuato da parte della sua compagna. Sentita nelle indagini condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri, quest'ultima aveva infatti riconosciuto Marino quando le è stato sottoposto un “frammento” di immagine nella quale lo si vedrebbe uscire dall'auto prima di far salire uno dei presunti killer. Le motivazioni della sentenza, accolta con amarezza dai familiari e dalla compagna di Marino, scoppiati in lacrime alla lettura, sono attese tra 60 giorni.
Il legale della difesa
“Nonostante i numerosi dubbi e le contraddizioni investigative sollevate, la Corte ha ritenuto di accogliere le richieste dei pm. Ritengo che per condannare una persona al carcere a vita serva ben altro. Serva una prova certa e priva da qualsivoglia dubbio. E questo non è certamente il caso”. Così l'avvocato Davide Montani ha commentato la condanna all'ergastolo per Benedetto Marino, accusato di aver fatto da palo nell'omicidio di Paolo Salvaggio avvenuto a Buccinasco, nel Milanese, l'11 ottobre 2021. “Marino - ha spiegato il difensore - viene condannato per omicidio senza che ci sia un movente, in concorso non si sa con chi”. Il legale ha chiarito che ora “attendiamo le motivazioni e certamente impugneremo la sentenza, perché ci sono troppe incongruenze a cui non è stata fornita risposta e questo non è ammissibile”.