Ha raggiunto quasi mille firme, e i nomi continuano ad aggiungersi, la petizione promossa su Change.org dagli "storici frequentatori dei locali di corso Garibaldi, nel breve tratto che va da largo La Foppa a via Marsala" e supportata anche dall’Associazione Corso Garibaldi che unisce i commercianti della zona. Si rivolgono al sindaco, chiedendo di "revocare l’ordinanza di giugno 2021 e che venga ristabilita la parità di trattamento" con le altre attività commerciali della zona. Tutto nasce da una contesa legale riguardante la battaglia dei decibel tra i residenti del condominio di corso Garibaldi 104 e i gestori di bar e pub che affacciano su largo La Foppa. Una battaglia che, a valle di una serie infinita di pronunciamenti dei giudici amministrativi, ha portato il 4 giugno 2021 all’emissione di un’ordinanza restrittiva da parte del sindaco Giuseppe Sala: le regole, in vigore tutti i giorni della settimana, prevedono il divieto di vendere alimenti e bevande dalle 22 alle 6 e il divieto di utilizzare i dehor da mezzanotte alle 6. Bocciata, poi, la “class action“ dei locali (i legali degli undici gestori si sono rivolti al Tar con un unico ricorso a nome di tutti). Le regole, quindi, sono rimaste in vigore.
"Riteniamo – si legge ora nella petizione – che tale ordinanza sia profondamente ingiusta, e non fa che penalizzare i cittadini milanesi i quali, a causa di tali restrizioni, sono costretti a spostarsi in altre zone della città (in realtà bastano anche solo 100 metri!) dove non vige alcuna limitazione". Scrive al Giorno Roberto Cassina, titolare di una gelateria di corso Garibaldi nel tratto soggetto all’ordinanza: "Sono l’unica gelateria d’Italia a non poter vendere il gelato da passeggio dopo le 22. E sono in centro a Milano. Perché una persona dovrebbe sedersi da me e poi esser cacciato (per evitare multe), quando a 100 metri nessuno ha alcun tipo di restrizione? Tutte le sere veniamo multati, trattati da delinquenti quando vogliamo solo svolgere il nostro lavoro".
M.V.