MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Sos disabili, via il gradino dal marciapiede: nuova vita per Chiara

La vittoria della giovane: "Ho conquistato un pizzico di serenità. Ora servono gli scivoli"

Chiara Laganà (NewPress)

Milano, 7 febbraio 2018 - Un anno fa  non è stato abbattuto solo un gradino di 15 centimetri. «È stato tolto un ostacolo che ha spianato la mia strada in tutti i sensi: posso arrivare alla fermata del bus attraverso un percorso sicuro e risparmiando tempo rispetto al passato, e sono più serena. Spesso basta poco a migliorare la qualità di vita. Ma adesso non bisogna fermarsi: c’è ancora da fare. A cominciare dagli scivoli per i disabili sui marciapiedi, in corrispondenza degli attraversamenti pedonali: purtroppo non sono dappertutto e a noi disabili in carrozzina spesso tocca scendere in strada». A parlare è Chiara Laganà, 37 anni, inchiodata su una carrozzina perché affetta da una malattina degenerativa. Non si è mai abbattuta davanti a una difficoltà, anzi ha sempre cercato di cambiare le situazioni in meglio, sollecitando istituzioni e realtà competenti. L’anno scorso ha vinto una battaglia: ci sono voluti più di 4 anni per eliminare un gradino di 15 centimetri che le sbarrava la strada tra via Giolli e viale Fulvio Testi, periferia nord, che la costringeva ad allungare il tragitto di oltre un chilometro per poter raggiungere la fermata del bus 713 che l’avrebbe portata fino al posto di lavoro. «Ora risparmio un chilometro di strada e 20 minuti di tempo. Soprattutto d’inverno era dura». È di buon umore, Chiara. Anche perché «diventerò mamma», fa sapere al Giorno. E chissà se, quando lo sarà, nel suo quartiere avranno già eliminato anche le altre barriere architettoniche, segnalate sempre dalla stessa Chiara, da anni.

«L’incrocio tra viale Sarca e via Chiese – ribadisce – è pericolosissimo. Su quattro angoli di marciapiede in corrispondenza dei semafori e degli attraversamenti pedonali, di scivolo ce n’è solamente uno. È un problema, perché, per poter attraversare la strada, le persone in carrozzina devono scendere sull’asfalto passando da un passo carraio, l’unica “discesa dolce”. Non parlo solo per me: sono tanti i ragazzi disabili che si recano all’università Bicocca passando da quel punto. Altre persone vanno al centro commerciale oppure alla vicina fermata Ponale della metrò Lilla. Insomma, è un luogo di passaggio». Avere i “tre scivoli” mancanti sarà la prossima battaglia. «Abbiamo sollecitato più volte il Comune – sottolinea Andrea Pellegrini, assessore alla Sicurezza del Municipio 9 – e siamo in attesa di risposta».