ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Un medico, centinaia di pazienti: 4 ore d’attesa per un certificato

Bande Nere, servizio di continuità assistenziale preso d'assalto

La coda ancora nel tardo pomeriggio di ieri nella sede AST di Bande Nere (NewPress)

Milano, 1 novembre 2017 - Ha dovuto  attendere quattro ore Marta Giovinazzo, 27 anni, per farsi rilasciare il certificato di malattia dalla guardia medica del distretto 5. Siamo in piazzale Bande Nere. Giornata complicata, quella del 31 ottobre. Ieri il servizio di continuità assistenziale è stato preso d’assalto dai pazienti della zona 7, impossibilitati a recarsi dal medico di fiducia essendo un prefestivo. Ma il servizio è andato avanti “al rallentatore” perché invece dei soliti due dottori, ne era presente in ambulatorio solo uno, per quasi tutta la giornata. «Sono arrivata qui attorno alle 14.30: c’era ancora luce. Ho staccato il biglietto: ero il 521… Avevano appena chiamato il 448. Il caos era totale. C’erano tantissime persone, inclusi anziani e pazienti cronici che soffrivano più di me il disagio per l’estenuante attesa» si sfoga Marta Giovinazzo che si è procurata una distorsione alla caviglia venerdì, cadendo dal marciapiede.

Lunedì ha lavorato come al solito nella sua agenzia di comunicazione, ma il dolore lancinante l’ha spinta ieri a rimanere a casa. In teoria per riposarsi: «In pratica tra lastre all’ospedale e guardia medica sono in giro da stamani». È stata visitata solo dopo la discesa delle tenebre, attorno alle 18:30. Il servizio a quell’ora - in attesa c’erano circa 80 persone - aveva ripreso a scorrere più celermente. «Poco prima che arrivaste voi del Giorno, la sera sono giunti i “rinforzi”. Strana coincidenza» sibila. In merito fornisce un’altra spiegazione l’ufficio stampa dell’Ats: «I medici della Continuità assistenziale di Bande Nere oggi dovevano essere in due, ma uno si è ammalato.

L’ambulatorio di Bande Nere è uno dei più «affollati» ed effettivamente si sono create delle lunghe attese - ammettono - si è provveduto a spostare un medico da un’altra postazione per garantire una maggiore celerità del servizio». La giovane ha vissuto una giornata da incubo, mentre i suoi coetanei si preparavano a festeggiare Halloween.

Per Maria  Pia Rauzi, 78 anni, con una mano gonfia, è stata una vera odissea: è passata dal pronto soccorso del San Carlo, la mattina, affollato come non mai. Consapevole che con il codice bianco non se la sarebbe cavata prima della sera ha pensato di recarsi dal medico di continuità assistenziale credendo di fare prima: «Sono arrivata alle 16.30 ma avevo davanti a me più di 100 persone. Con il mio 575 uscirò ben dopo l’ora di cena». Molto milanese il suo «aplomb» antidemagogico: «Non sono una qualunquista. La sanità milanese è eccellente: io soffro di problemi abbastanza seri e qui sono sempre stata curata in modo egregio. Il servizio di guardia medica? C’è ancora del lavoro da fare ma non facciamo di tutta l’erba un fascio…».