Polemica sui bambini che cantano Bella Ciao: “Scuola intitolata a una partigiana, non facciamo politica”

La preside dell’Istituto Perasso respinge l’attacco del Carroccio per l’iniziativa spontanea degli studenti. La media appena dedicata ad Adele Delponte, maestra di via Bottego che combattè contro i nazifascisti

La partigiana Adele Delponte, scomparsa molti anni fa

La partigiana Adele Delponte, scomparsa molti anni fa

“Da parte della nostra scuola non c’è nessuna intenzione di fare politica, figuriamoci con dei ragazzini. Lo dico con il cuore e non capisco il perché di questa polemica". È amareggiata Antonella Caleffi, dirigente dell’istituto comprensivo Perasso di Milano 1.400 studenti al quartiere Adriano, finita nel mirino della Lega a causa della festa di fine anno della scuola media, martedì scorso, durante la quale una classe ha intonato Bella Ciao.

Apriti cielo. Silvia Sardone, europarlamentare e commissaria cittadina del Carroccio, e Vanessa Ragazzoni, consigliera in al Municipio 2, attaccano: "Non è la prima volta che a Milano, ma anche in altre parti d’Italia, la politica si fa largo tra i banchi degli istituti. Guarda caso con un orientamento sempre di sinistra. Chiediamo un pronto intervento del Comune di Milano per fermare questa propaganda, specie perché si tratta di bambini delle scuole elementari (medie, ndr ). L’indottrinamento dei più piccoli, in aula, non è mai la scelta migliore: su certi temi le singole famiglie non possono essere scavalcate".

"Questa polemica mi sembra davvero fuori luogo – commenta la dirigente Caleffi –. La nostra è una scuola aperta a tutti, abbiamo studenti di tutte le nazionalità, ragazzi con disabilità, lavoriamo tantissimo sull’inclusione, la politica proprio non ci interessa. Ci sono rimasta malissimo, ma vado a testa alta e so di essere nel giusto".

Tra l’altro la festa di fine anno era legata all’intitolazione ad Adele Delponte della media di via Adriano: 450 studenti, 600 dal prossimo anno, nata nell’anno scolastico 2018-2019 e finora rimasta senza nome. Delponte era una partigiana che era stata maestra proprio alla scuola di via Bottego, uno dei tre plessi del comprensivo. "In Consiglio d’istituto sono stati proposti diversi nomi, da Frida Kahlo a Margherita Hack. Per due voti ha vinto Adele Delponte proprio perché era legata al quartiere e alla scuola ed era deceduta da un numero sufficiente di anni". Da lì è iniziato un approfondimento con gli studenti sulla sua figura e alla festa di fine anno è stata allestita una mostra con i lavori didattici dei ragazzi.

«Alla fine una classe ha intonato Bella Ciao, perché lei era una partigiana e quello era il contesto. Tutto qui. Siamo una scuola aperta a tutti e non potremmo mai fare politica". I docenti stanno con la preside ("Si chiedono: possibile che nel Municipio 2 non ci siano altri problemi a cui pensare?"), i genitori "ci hanno riso su". I bambini non sono stati coinvolti: "Loro sanno solo che Delponte era una brava maestra, hanno trovato negli archivi della scuola i registri dell’epoca, con una calligrafia meravigliosa, e sono incantati da questo. Hanno cantato Bella Ciao anche con la lingua dei segni, perché in ogni classe c’è uno studente non udente".

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