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Bam, 300 sensori sugli alberi: "Misureranno lo stato di salute e i benefici nella lotta allo smog"

La ricerca promossa da Prospettiva Terra: 18 mesi per raccogliere i dati al centro delle analisi "Renderemo più efficiente la manutenzione degli alberi, con vantaggi per la pubblica amministrazione".

Bam, 300 sensori sugli alberi: "Misureranno lo stato di salute e i benefici nella lotta allo smog"

di Andrea Gianni

La tecnologia applicata alla botanica, per migliorare la qualità dell’aria e della vita nelle città. Un progetto che parte da Bam-Biblioteca degli Alberi di Milano, il giardino urbano creato dalla Fondazione Riccardo Catella con oltre 100 specie botaniche e 500 alberi che formano 22 foreste circolari nel cuore di Porta Nuova. Sugli alberi sono stati installati 300 sensori, sviluppati dal professor Stefano Mancuso e da Pnat, spin off dell’Università di Firenze, che permetteranno nei prossimi 18 mesi di raccogliere una serie di informazioni sulle piante. Dal loro stato di salute ai benefici che producono per la collettività, fino alla stima del loro assorbimento di Co2.

Un’iniziativa promossa da Prospettiva Terra, network (nato da un’idea di Mancuso e del Ceo di Omnicom Media Group Italia Marco Girelli) fra aziende, comunità scientifica, realtà non profit e istituzioni, impegnate in progetti di ricerca, innovazione e divulgazione per affrontare il riscaldamento globale. "Stiamo costruendo un modello cooperativo e diffuso, simile alle reti vegetali – sottolinea Mancuso – in cui delle imprese private decidono di farsi carico del futuro partecipando direttamente a progetti di innovazione scientifica". Un percorso che passa anche attraverso i sensori installati sulle piante di Bam. Il primo obiettivo del progetto, presentato ieri, "è quello di monitorare lo stato di salute delle piante e rendere più efficiente, anche dal punto di vista economico, la manutenzione degli alberi urbani, a vantaggio della pubblica amministrazione". Un tema urgente, visti anche gli effetti della siccità del 2022 e del maltempo della scorsa estate. "Il nostro patrimonio arboreo ha subito perdite dolorosissime – sottolinea l’assessora all’Ambiente del Comune, Elena Grandi –. Saranno più che preziose le informazioni che potremo raccogliere e condividere". Il secondo obiettivo è raccogliere informazioni sui benefici che gli alberi creano per la comunità in termini di assorbimento da parte delle singole piante di Co2 e di polveri sottili, ossidi di azoto e composti organici volatili, grazie ai dati raccolti in real time dalla rete dei sensori che verranno incrociati con modelli statistici consolidati.

Altro tema al centro della ricerca è il controvalore economico, basato sempre su un modello statistico, di quanto gli alberi ci possono aiutare a risparmiare attraverso la mitigazione del microclima urbano. "Secondo una ricerca del Politecnico di Milano e The European House-Ambrosetti – spiega Kelly Russell Catella, dg della Fondazione Riccardo Catella – la realizzazione del parco botanico Biblioteca degli Alberi e di tutti gli spazi pubblici integrati con la biodiversità nell’area del quartiere ha portato a una diminuzione di 10°C della temperatura media dell’aria, dai 39-44° del 2011 ai 31-35° del 2021". E il progetto, secondo il direttore generale culturale, Francesca Colombo, renderà Bam "sempre più luogo pubblico di dialogo tra arte e scienza".