
La candidata di centrosinistra si aggiudica il confronto con il 62% dei voti. L’omaggio a Zacchetti, ex primo cittadino morto nel 2024: "È con me anche ora".
Quel che succede intorno a Cernusco non importa, la città sceglie il centrosinistra e la prima sindaca donna della propria storia: Paola Colombo, 40 anni. La vice di Ermanno Zacchetti, il primo cittadino scomparso nel luglio scorso dopo un tumore, sbaraglia l’avversario, Claudio Mereghetti e con 9.999 voti incassa un sonoro 62% contro il 38 (6.128 preferenze) del preside. Al primo turno li separavano 180 preferenze.
Sindaca, felice?
"Al settimo cielo. Vincere e vincere così, è un risultato che va oltre le migliori aspettative. Questo esito è frutto di un lavoro enorme, di squadra, portato avanti ogni giorno con umiltà per strada, ascoltando la gente. E le urne l’hanno riconosciuto".
Il primo pensiero?
"Per Ermanno. Anna e Matteo, sua moglie e suo figlio sono qui anche oggi. E lui che mi ha scelta come assessore nella scorsa consiliatura. Mi ero candidata, ma non avrei mai immaginato di ritrovarmi in Giunta. A dire il vero non avrei mai immaginato neanche quel che è successo in questi tre anni. La malattia, la sua scomparsa, il mio nuovo ruolo fino alla candidatura. È un percorso nel quale mi ha accompagnata. Pure adesso".
Famiglia e Comune, lei ha marito e due figli. Ce la farà? "Senz’altro. Senza di loro non sarei qui. Conciliare non è facile per nessuna, ecco perché ho detto e ripetuto che servono posti al nido".
È entrata nella storia della città, la prima donna sindaca.
"Credo che i tempi fossero maturi per un approccio diverso. Lavoreremo in continuità, dal 2007, anno della prima Giunta Comincini, la città è cambiata, si è evoluta ha dato risposte a vecchi e nuovi cernuschesi, porteremo un altro sguardo".
Parla sempre la plurale.
"Da sola non sarei andata da nessuna parte, questa è una vittoria di gruppo. E non è retorica. Noi lavoriamo così, uno accanto all’altro".
La prima cosa che farà oggi? "La Giunta. Dobbiamo ripartire il più i fretta possibile da dove abbiamo lasciato".
Ha già qualche nome?
"No, ora che i cernuschesi ci hanno dato fiducia, cominciamo il confronto".
Le sue priorità?
"Piano di governo del territorio, abbiamo già avviato i lavori, edilizia residenziale per fermare la diaspora di giovani che se ne vanno alla ricerca di case con prezzi più abbordabili, servizi per giovani e per anziani. Vorrei che i ragazzi rimanessero una risorsa e non fossero visti sempre come un problema".
Cosa vuol dire ai cernuschesi? "Grazie. Sono conscia della responsabilità che mi hanno affidato. Ho pianto di gioia quando ho capito che toccava a me. Vorrei che un’altra persona fosse qui adesso: mia mamma, l’ho persa quando avevo 24 anni. Sarebbe felice quanto me".
Ha stretto la mano a Mereghetti.
"Assolutamente. Ciascuno nel proprio ruolo, per tutti e due comincia una stagione di lavoro al servizio di tutti".