
COLOGNO MONZESE
di Laura Lana
Gang giovanili al parco Aldo Moro, a pochi metri dal centro storico. Nelle ultime settimane le segnalazioni al comando della polizia locale non si contano: l’area verde della piazza è diventata ritrovo di una banda di ragazzi, "che danno fastidio e lasciano diversi segni della loro presenza". Un allarme, quello delle baby gang, che sta attraversando tutto il Nord Milano: tra Cormano e Cusano Milanino soprattutto nella zona della stazione ferroviaria, a Sesto San Giovanni in piazza Petazzi, a Cinisello Balsamo nel salotto centrale dove è stato anche chiuso un bar che era diventato tappa fissa di malintenzionati e di risse.
A Cologno il ritrovo delle bande di ragazzi è diventato da mesi il parco centrale della città, che negli ultimi anni è stato riqualificato ben due volte: la prima dalla Giunta Soldano, che lì inaugurò il giardino dei Giusti, e la seconda volta nel 2020 quando furono cambiate le attrezzature e gli arredi.
Serve il giro di vite, secondo il comando della polizia locale che da un lato ha intensificato i controlli e i pattugliamenti serali, a seguito delle numerose segnalazioni e istanze dei residenti, che lamentano schiamazzi, bivacchi, atti vandalici e intimidazioni. Dall’altro lato, in chiave di prevenzione e di eventuale repressione del fenomeno, proprio nel parco Moro sarà installato un sistema di videosorveglianza.
Lo stesso antidoto delle telecamere era stato adottato nel parco di via Papa Giovanni XXIII, dopo che nel 2017 fu addirittura esploso un colpo, da uomo affacciato dal balcone, contro un gruppo di ragazzi stranieri che, nella notte, facevano rumore nei pressi di una panchina. La Regione aveva già assegnato 80mila euro al Comune di Cologno Monzese per il progetto che riguardava la realizzazione di nuove telecamere nei parchi di via Montello, Aldo Moro e Perugino, per un costo complessivo di 102.190 euro. Era tutto pronto, ma la determina è stata approvata solo nei giorni scorsi. Tutta colpa della crisi dell’ormai ex maggioranza, che ha tenuto fermo un progetto che già da tempo era pronto ed era stato preparato dal comandante Silvano Moioli. Nessuna riunione di Giunta, per le assenze prima di alcuni assessori e poi di altri; il piano era rimasto nei cassetti dei ghisa per essere portato ora all’attenzione del commissario straordinario.