La Fiat Panda usata come ariete, e poi marmotta e acetilene, in azione a Cernusco sul Naviglio la banda del bancomat, e stavolta il colpo è da novanta. Se il bottino è incerto, non così il disastro: l’irruzione dell’auto e l’esplosione non hanno solo divelto la cassa continua, ma completamente devastato una parte dei locali dell’istituto di credito, distruggendo mobili e arredi.
Danni enormi, il cui importo sarà calcolato in seguito, e che comporteranno, con ogni probabilità, qualche giorno di inagibilità degli spazi. Erano le quattro del mattino circa quando uno schianto micidiale e poi l’esplosione hanno svegliato di soprassalto i residenti del quartiere Tre Torri, della via Don Mazzolari e della piazzetta Ghezzi, su cui si affaccia la filiale cernuschese della Banca di credito cooperativo di Milano, con bancomat esterno sotto un portico.
In azione una banda sicuramente composta da diverse persone, che ha agito rapidamente ma senza risparmio. Prima l’auto ariete, lanciata a tutta velocità sull’ingresso dei locali della filiale. Contestualmente, da distanza, l’innesco dell’esplosivo, che ha completamente distrutto il vano della cassa continua esterna. Poi la razzia, e la fuga. Molti i cittadini che si sono subito riversati in strada, mentre veniva dato l’allarme alle forze dell’ordine. Sul posto i carabinieri di Pioltello, che hanno svolto i rilievi notturni e subito avviato le ricerche della banda di malviventi, ricerche per ora senza esito. Poco dopo il colpo sono giunti sul posto anche titolari e dipendenti degli uffici, per constatare il danno, avviare la stima del bottino, prelevare effetti personali e documenti dagli uffici.
L’esterno della filiale è naturalmente monitorato da un sistema di videosorveglianza, le immagini saranno visionate dagli inquirenti e potrebbero fornire dettagli preziosi. Nella giornata di ieri la banca “bombardata“ è stata messa in sicurezza, e solo nei prossimi giorni si potranno avere informazioni sulla riapertura. Gang del bancomat di nuovo in azione, dunque. L’ultimo colpo in zona risale agli ultimissimi giorni dello scorso ottobre, quando, con tecnica simile ma con conseguenze meno “pesanti“ sul fronte danni, era stato fatto esplodere uno sportello del Banco Bpm a Cassano d’Adda, in pieno centro storico.