"Non usate la morte di nostro figlio Valentino per finalità strumentali o accusatorie, chiediamo un silenzioso rispetto per il ragazzo e per il nostro dolore". Suona così la diffida di papà Raffaele e mamma Emilia, genitori di Valentino Colia, 15 anni, che lo scorso 17 luglio è stato travolto e ucciso da un furgone guidato da Bogdan Pasca, 32enne romeno, ubriaco e senza patente, in via Kennedy. Alla famiglia Colia e all’Amministrazione comunale non sono piaciute le dichiarazioni di alcuni residenti apparsi nella trasmissione “L’Indignato Speciale” del Tg5 per denunciare la mancanza di sicurezza di quell’attraverso pedonale. "Siamo tutti preoccupati perché può succedere a tutti. Abbiamo avvisato il sindaco di Garbagnate il quale ha risposto dicendo che non c’è nessun problema, che l’incrocio va bene così. Allora la domanda nostra è: dobbiamo aspettare un altro morto prima che si intervenga?". Il Comune ricorda ai residenti, "che è in corso una indagine della Procura sull’incidente. Qualsiasi conclusione tratta prima di questa fase di analisi, pertanto, è priva di rilevanza". Mentre il sindaco Davide Barletta chiamato in causa dai residenti si difende ricordando che "gli apparecchi di segnalazione sono installati da funzionari, in scrupolosa attinenza al Codice della Strada". Smentisce di essere stato interpellato e di aver espresso un giudizio in merito all’incrocio, non rientrando nelle proprie competenze. E invita al silenzio e al rispetto del dolore che sta vivendo la famiglia di Valentino. Roberta Rampini
CronacaAttraversamento killer a Garbagnate Milanese: "Ma ora non usate nostro figlio"