Atm, entro il 2030 solo mezzi elettrici

Nel piano industriale la parola d’ordine è ecosostenibilità

Da sinistra l’ad di Atm Arrigo Giana e il presidente Luca Bianchi (Newpress)

Da sinistra l’ad di Atm Arrigo Giana e il presidente Luca Bianchi (Newpress)

Milano, 19 settembre 2019 - Entro la fine del 2020 Milano avrà 40 nuovi autobus, 30 nuovi tram, 50 colonnine di ricarica e 8 caricatori portatili. Ma il piano “Milano Full Electric” prevede la completa sostituzione dei mezzi Atm su gomma entro il 2030, con l’obiettivo di sfruttare al 100% l’energia a emissioni zero da fonti rinnovabili. Al momento sono già in servizio 27 autobus di questo tipo, ma la gara per 80 nuovi tram bidirezionali, che permetteranno di invertire la marcia senza lunghi giri al capolinea, e altri 250 bus è già stata aggiudicata: i tram saranno forniti dall’azienda svizzera Stadler, gli autobus dalla polacca Solarisbus. L’operazione Milano Full electric prende il nome dal terzo volume della collana “Milano Report”, presentato ieri in Triennale alla presenza di Carlo Berizzi, presidente dell’Associazione interessi metropolitani e curatore della mostra, del presidente di Atm Luca Bianchi e dell’assessore comunale alla Mobilità Marco Granelli. Sul palco anche Ferruccio Resta, rettore del Politecnico, e Alessandro Beda, consigliere delegato di Sodalitas, fondazione che riunisce le 95 imprese più avanzate in Italia sul tema dello sviluppo sostenibile. Proprio la mobilità sostenibile è stata al centro del confronto dal quale emersa la visione di Milano nel prossimo decennio. «I benefici del passaggio all’elettrico saranno enormi – ragiona Bianchi – perché porterà un risparmio di 30 milioni di litri di gasolio ogni anno, pari a 75.000 tonnellate di anidride carbonica, cioè il consumo di due portaerei». Il progetto costerà un miliardo e mezzo di euro ma Atm la considera «una scelta virtuosa, visto che già dal 2022 il motore elettrico converrà di più rispetto a quello endotermico». Novità anche nei depositi: in cantiere la riconversione di tre di quelli esistenti e la costruzione in aree strategiche di altri quattro, di cui almeno uno sotterraneo con un’area verde al di sopra.

Uno studio della società di consulenza McKinsey colloca Milano nella top ten della mobilità a livello globale «e questo implica un’evoluzione delle strategie di trasporto pubblico in città», come sottolinea Granelli. «Dal 1° gennaio 2020 i mezzi dello scooter sharing saranno completamente elettrici – promette l’assessore – e l’obiettivo è arrivare a mille punti di ricarica entro fine legislatura». D’accordo anche la Filt-Cgil di Milano, che esprime «condivisione in merito al progetto», perché «cambiare la mobilità cittadina, promuovendo l’uso dei mezzi pubblici e condivisi e dando un contributo essenziale al miglioramento della qualità dell’ambiente urbano dev’essere obiettivo di tutti, a patto di non lasciare indietro i lavoratori».

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