Atm, biglietto "breve" dal 2020 per chi fa poche fermate

Tariffa ridotta per un tagliando "speciale". L'intesa politica c'è

Biglietto Atm

Biglietto Atm

Milano, 16 ottobre 2018 - L’introduzione del biglietto breve era stata chiesta a più riprese da quella parte di Pd contraria al ritocco delle tariffe del trasporto pubblico deciso dalla Giunta comunale. A chiederla era stato, in particolare, Carlo Monguzzi, presidente della Commissione Mobilità di Palazzo Marino. In sintesi: l’idea è quella di prevedere una tariffa inferiore a quella del biglietto singolo (che da marzo sarà pari a 2 euro) per chi utilizza i mezzi Atm solo per poche fermate. Nell’immediato tale tariffa non ci sarà, la manovra tariffaria della Giunta non la prevede. Un compromesso tra il gruppo consigliare del primo partito di maggioranza e l’esecutivo è stato però raggiunto ed è quello contenuto nell’ordine del giorno, firmato dal capogruppo democratico Filippo Barberis, che avrebbe dovuto essere approvato ieri in Consiglio comunale. Il voto è slittato alla seduta di giovedì, dopodomani. Ma l’intesa c’è. Nel dettaglio, il testo dell’ordine del giorno impegna la Giunta a «studiare la tecnologia più utile per rendere sostenibile l’introduzione del biglietto breve, applicato alla diffusione di tessere a ricarica e a scalare».

Quest'ultima precisazione è fondamentale: «Il biglietto breve non consisterà in un nuovo tagliando cartaceo che si potrà acquistare in edicola – spiega Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità –. Consisterà in una tariffa che sarà scalata da una tessera ricaricabile e che sarà calcolata da una tecnologia che dobbiamo studiare ed introdurre». Per ora si è ipotizzata l’introduzione di una «tessera del milanese». Un altro passaggio interessante dell’ordine del giorno, almeno in prospettiva, è quello che chiede alla Giunta di incoraggiare ulteriormente l’acquisto degli abbonamenti, come strategia di fidelizzazione al trasporto pubblico, prevedendo anche abbonamenti pluriennali. Una misura sulla quale Granelli ha già fatto sapere di concordare.

«La manovra tariffaria che entrerà in vigore nel 2019 – sottolinea Barberis – tutela il 70% dei viaggi compiuti ogni anno sulla rete Atm. Il fatto di non aver ritoccato il prezzo degli abbonamenti annuali e di quelli dedicati a studenti e anziani fa sì che 7 viaggi su 10 siano esclusi da rincari. E a metà novembre, dopo il voto dell’Agenzia di Bacino, ci sarà l’occasione di discutere in Consiglio comunale di agevolazioni e sconti».

Ma in aula ieri non sono mancate polemiche. Alcuni militanti e simpatizzanti del Movimento Cinque Stelle, dai posti riservati al pubblico, hanno simbolicamente sventolato dei biglietti Atm. La consigliera pentastellata Patrizia Bedori ha fatto infuriare sia sia in consiglieri di centrosinistra sia quelli di centrodestra ricordando di aver depositato «il 19 settembre un’interrogazione per capire quanti consiglieri che voteranno a favore dell’aumento del biglietto Atm hanno chiesto l’abbonamento con lo sconto che gli permette di pagare una cifra forfettaria di 150 euro all’anno». Il centrodestra e Basilio Rizzo (Milano In Comune) hanno rivendicato come fosse il Consiglio comunale il luogo deputato a discutere ed eventualmente decidere il cambio dei criteri per le tariffe.

 

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