Assembramenti, la proposta: "Bar e negozi sono sicuri, limitare l’accesso alle vie"

Confesercenti: i controlli non competono a noi, basta metterci sotto accusa. Fontana: gli affollamenti rischiano di vanificare gli sforzi

Tante persone in centro per lo shopping in vista del Natale

Tante persone in centro per lo shopping in vista del Natale

Milano, 15 dicembre 2020 - "Dopo aver fatto la nostra parte garantendo la sicurezza finiamo ancora sul banco degli imputati, francamente non se ne può più". Il presidente di Confesercenti Milano, Andrea Painini, scuote la testa di fronte alle polemiche sugli affollamenti domenicali nelle vie dello shopping, boccata d’ossigeno per il commercio ma anche campanello d’allarme per i possibili contagi.

"Per trovare un punto d’equilibrio – spiega – si potrebbe controllare e contingentare gli accessi in certi orari alle strade più frequentate, come era stato fatto ad esempio per i mercati rionali scoperti. Servono controlli, e questo di certo non compete a noi commercianti". Per garantire il rispetto delle misure anti-contagi, ogni piccolo negozio finora ha speso un minimo di 2-3mila euro, a fronte di fatturato che nei mesi del lockdown si è azzerato per gran parte delle attività. E i prossimi giorni, prima delle nuove restrizioni natalizie, saranno fondamentali per cercare di raddrizzare almeno in parte un anno nero. Secondo un sondaggio di Confesercenti-Swg, il 53% dei lombardi comprerà i regali di Natale nelle prossime due settimane. L’emergenza sanitaria, però, frena la spesa, con un calo del 20,6% rispetto al 2019. Un lombardo su due lamenta difficoltà per il proprio reddito familiare e quasi 6 su 10 dichiarano di voler ridurre le spese natalizie. Poi c’è la questione dei centri commerciali, ancora chiusi nel fine settimana: in Lombardia sono 272 sui 1.300 presenti in Italia e occupano in tutto 184 mila dipendenti. L’appello lanciato nei giorni scorsi da diverse associazioni di categoria per consentire la piena operatività nei giorni festivi e pre-festivi è rimasto inascoltato, e la linea dura come prevedibile non ha evitato la folla in città.

"Questi assembramenti rischiano di mettere in gioco tutta la fatica fatta in questi mesi – sottolinea il presidente della Regione, Attilio Fontana – sono un po’ preoccupato, anche perché a gennaio dovrebbe iniziare la fase della vaccinazione e in quel momento non possiamo permetterci nessun tipo di recrudescenza del virus". Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha affrontato l’argomento. "Ci vuole prudenza in questo momento ma non dobbiamo essere manichei, rischiamo di passare dal liberi tutti a richiudere tutto. Se diciamo che bisogna fare ripartire i consumi e se il governo lancia l’operazione cashback, poi non se la può prendere con i cittadini se escono".  

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