Milano, mai più asili sfrattati per rumori: Comune al fianco dell'asilo Momo

La richiesta: "Si cambi il Piano di governo del territorio"

Consiglieri e docenti della Locomotiva di Momo ieri in commissione comunale

Consiglieri e docenti della Locomotiva di Momo ieri in commissione comunale

Milano, 21 dicembre 2018 - Una Milano sempre più a misura di bambino. Come? Mettendo nero su bianco accorgimenti specifici nel futuro Pgt (Piano di governo del territorio) e nel Regolamento edilizio per far sì che la funzione pubblica prevalga anche sulle norme condominiali. Ma anche aprendo strutture per bimbi negli spazi non utilizzati di edilizia residenziale pubblica e promuovendo attività che uniscano anziani e piccolissimi. Tante le proposte emerse ieri alla commissione Educazione di Palazzo Marino presieduta da Paolo Limonta (Milano Progressista), con al centro il tema «Tutti i bambini devono essere felici. Anche quelli della Locomotiva di Momo», l’asilo nido e scuola dell’infanzia di via Anfossi 36 che rischia di sparire: per la Corte d’Appello infatti, questo polo che ospita un centinaio di bimbi tra 6 mesi e 5 anni e 24 lavoratori deve chiudere perché il regolamento condominiale vieta scuole di musica, canto e ballo «e l’asilo è una scuola dove si pratica anche musica e canto».

In commissione è emersa la volontà bipartisan di dare a Momo un sostegno. «Al di là del fatto che veniamo equiparati a una scuola di musica, cosa che non è, e che i nostri spazi sono insonorizzati e con ingresso separato – ha sottolineato in commissione la titolare del nido-scuola dell’infanzia Cinzia D’Alessandro – se questa sentenza trionferà saranno in pericolo quasi tutti gli asili nei condomini. Il 90T% dei nidi d’infanzia, soprattutto nelle grandi città, è ospitato in stabili privati, e quasi sempre i regolamenti condominiali impediscono l’esercizio di attività come scuole di canto e ballo». Pietro Tatarella (Forza Italia) evidenzia che «la funzione pubblica deve prevalere anche in un immobile privato. Questo concetto deve essere inserito nel Pgt. E i condomini devono essere tenuti ad aggiornare i regolamenti ogni 10 anni».

Uno die problemi è «la mancanza di regole chiare in un contesto che cambia rapidamente», evidenzia D’Alessandro. E i regomenti condominiali nella maggior parte dei casi risalgono agli anni Sessanta. Sulla città «a misura di bambino» interviene pure Alessandro Giungi (Pd): «Dobbiamo fare in modo che lo sia sempre di più. Sono orgoglioso di aver promosso il diritto dei bambini a giocare nei cortili. Ora andiamo avanti». Annamaria Caruso, Garante per l’Infanzia del Comune, annuisce, e Limonta sottolinea che «questa commissione è il punto di partenza». Mentre la consigliera Diana De Marchi (Pd) ha voluto immortalare l’incontro con una foto di gruppo poi postata sui social con l’hashtag #noistiamoconmomo. Sempre on line, su Change.Org, la petizione anti chiusura #iostoconmomo, indirizzata al vice premier Luigi Di Maio e al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha conquistato oltre 2.500 firme in pochi giorni. Intanto l’asilo potrà continuare l’attività fino al 29 gennaio, quando ci sarà la prossima udienza.

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