MARIANNA VAZZANA
Cronaca

L’asilo di Affori compie 130 anni. Gli ex allievi ora ci portano i nipotini

Traguardo per la struttura cattolica, frequentata da 120 piccini

Foto storica del 1935: in prima fila Luigi Ripamonti, afforese doc di 86 anni(Newpress)

Milano, 27 settembre 2017 - Era il 1887. Affori, allora borgo oltre le mura milanesi, era abitato soprattutto da famiglie di contadini, operai e artigiani. E i bambini? Passavano le giornate all’aria aperta senza adulti supervisori. Altri tempi, altri ritmi. Ma c’era bisogno di qualcuno che si occupasse dei piccoli, soprattutto durante le ore lavorative: l’aiuto è arrivato dalle famiglie nobili, in particolare dalla donne, supportate dai parrocchiani di Santa Giustina, che hanno voluto creare un luogo protetto per i piccoli togliendoli dalla strada. Un’impresa non semplice e anche costosa. Mai avrebbero immaginato di gettare le basi di quello che sarebbe diventato l’asilo più antico di Milano, che adesso festeggia il suo 130° compleanno: l’Asilo infantile di Affori di via Molteni 9, da 11 anni affiancato dal nido Zucchero filato. Una scuola dell’Infanzia paritaria, cattolica, guidata dall’omonimo ente morale.

Ha superato il secolo di vita e poi tre decenni. Distrutta dai bombardamenti del 1944, si è risollevata e oggi continua a essere un punto di riferimento per il quartiere. «Tanti ex scolaretti, che oggi sono nonni, vengono ad accompagnare i propri nipotini», sottolinea Luciana Vecchierelli, dirigente scolastica, che ha messo piede nella struttura 38 anni fa come maestra. «Maria Grassi, una signora quasi centenaria che purtroppo ci ha lasciati lo scorso anno, ha trascorso l’ultima parte della vita nella casa famiglia per anziani di fronte all’asilo. Ha chiesto di poter avere una camera affacciata proprio verso l’asilo, che frequentava da bambina», racconta Franco Martini, presidente del consiglio dell’asilo. «In occasione della festa dei nonni, i nostri bimbi andranno a fare visita agli ospiti della casa. Significativo che i due luoghi si guardino».

Tra le foto storiche spicca un’immagine con una classe del 1935: in prima fila, imbronciato, compare Luigi Ripamonti, 86 anni, afforese doc. «All’inizio - racconta - dovevano trascinarmi perché facevo i capricci. Alla fine non volevo andarmene. Nella foto ero arrabbiato perché avrei voluto tenere io la lavagnetta...» Durante i bombardamenti del 1944 perse il papà. E all’asilo morirono tre suore. Ora si va avanti, 120 bambini varcano ogni giorno l’ingresso, accolti da 17 maestre. Se un tempo l’obiettivo era togliere i piccoli dalla strada, oggi le sfide sono altre e ricalcano i cambiamenti: «Abbiamo sempre più bimbi di origine straniera, circa il 20 per cento. E poi ci sono tanti nuclei familiari diversi. Sono aumentati anche i bambini con problemi, fisici o psicologici. Noi accogliamo tutti, consapevoli che la diversità è ricchezza, sempre pronti a educare con lo spirito cristiano che ci contraddistingue», conclude Vecchierelli.

Ora si pensa alla festa di compleanno. Tre sono gli eventi: domenica 8 ottobre alle 11.30, messa a Santa Giustina, rinfresco, racconti e ricordi. Poi, due conferenze in parrocchia: giovedì 5, «La scuola cattolica e il suo impegno educativo» a cura di don Gian Battista Rota e giovedì 19 «Il sistema Paese Italia: autonomia, parità scolastica e libertà educativa», con suor Anna Monia Alfieri.