Arrivano gli educatori Il centro commerciale ritrovo dei giovani "Sì a presenza e dialogo"

Direzione e Comune insieme: intercetteranno ragazzi e ragazze. L’appuntamento è al terzo piano dell’iper, luogo di assembramenti. "Episodi sgradevoli ma non c’è un problema di ordine pubblico"

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di Monica Autunno

Il terzo piano dell’iper punto di ritrovo per masse di giovanissimi, direzione e Comune a braccetto per un progetto sociale: educatori comunali in pista, intercetteranno i giovani "in loco" per attività mirate "e anche, obiettivo non secondario, per sensibilizzarli ad un “uso” corretto del luogo. Non c’è un vero problema di ordine pubblico. Ma qualche vandalismo e qualche episodio sgradevole “di gruppo” sì, vi sono stati. Presenza e dialogo, dunque". Parte in questi giorni il progetto che porta la doppia firma delle Politiche giovanili dell’Unione dei Comuni Adda Martesana, Bellinzago in testa, e della direzione della Corte Lombarda, l’ipermercato punto di riferimento d’area. Un educatore del Comune sarà presente, a cadenza almeno settimanale, al terzo piano del centro commerciale, quello dove sono segnalati maxi assembramenti del pomeriggio-sera fra gruppi di giovani e giovanissimi. Età 14, anche 13 anni. "Il presupposto - così Fabrizio Acquaviva, direttore dello shopping center -: sono ragazzini che, forse non avendo altri luoghi, si ritrovano qui. Non vi sono problemi di ordine pubblico particolari. Ma sono tanti. E la massa porta talvolta a giochi o comportamenti inopportuni se non pericolosi. Per questo ho accolto di buon grado questa collaborazione". Fra le righe una bacchettata alle famiglie dei giovani: "C’è un tema di responsabilità. Molti di loro non avrebbero nemmeno l’età per prendere l’ascensore in autonomia". Così Michele Avola, vicesindaco di Bellinzago, referente del progetto: "Crediamo a questo progetto. Gli operatori andranno a cercare i ragazzi, cercheranno di coinvolgerli e prevenire. Ringrazio davvero Acquaviva e la Corte". E così il sindaco, Angela Comelli: "Un’attività con la quale vogliamo “agganciare” i ragazzi. Che sentano la presenza dell’adulto, e percepiscano interesse e anche un po’ di controllo, Che certo non guasta".

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