NICOLA PALMA
Cronaca

Arresti ultrà, la finta rivalità tra interisti e milanisti: i biglietti per la finale Champions dati anche ai rossoneri

Milano, i retroscena dell’operazione che smantellato i vertici delle curve di San Siro. Il patto tra capi ultrà in nome di soldi e sulle spalle dei tifosi che pagano

Milano – La santa alleanza per spartirsi i quattrini. I patti stretti tra un annello (verde) e l’altro (blu) per massimizzare i profitti, in barba alla passione per il calcio (“Volete andare in curva a cantare Bella Ciao? A me non interessa...” la frase manifesto di Andrea Beretta che trova d’accordo Renato Bosetti) e proprio sulle spalle di quei tifosi che pagherebbero (e hanno pagato, in effetti) cifre elevatissime per un posto al Meazza.

Le curve di Milan e Inter
Le curve di Milan e Inter

L’intreccio di interessi tra capi ultrà – che da tempo hanno siglato una vantaggiosissima pax, a condizione di non rivelarlo a nessuno fingendo rivalità ormai annichilite dal denaro – si materializza in tutta la sua paradossale plasticità alla vigilia del derby di semifinale della Champions League 2023: i sostenitori di Inter e Milan lo vivono giustamente come un redde rationem che farà epoca; i leader di Nord e Sud pensano a tutt’altro. La primogenitura dell’idea va attribuita al frontman nerazzurro Marco Ferdico, che ne parla col “Berro” prima ancora che le due squadre battano le rispettive avversarie ai quarti: “Qualsiasi cosa succede, facciamo metà per uno, se passate voi ci tirate in mezzo a noi, se passiamo noi vi tiriamo in mezzo a voi conti alla mano, organizziamo tutto insieme così non esci mai perdente”, l’intesa che vuole proporre al dirimpettaio Luca Lucci. Tradotto: “Hai vinto lo stesso, come quando ti copri alla Snai”, la metafora da scommettitore che fa un’altra puntata per proteggere la schedina con una sola partita ancora da azzeccare.

Beretta non si oppone, ma lo mette in guardia: “Questa roba non può uscire al tuo gruppo, hai capito!”. Ferdico lo sa bene: “Lo sappiamo io, te, lui e Piccolo”, alias Antonio Bellocco. Il mediatore sarà l’ex pugile Matteo Norrito: la moglie Marianna T. lavora col “Toro”. Alla finale di Istanbul ci va la Beneamata, ma i biglietti per i rossoneri arriveranno comunque. Le ambientali piazzate dagli investigatori della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Domenico Balsamo, intercettano i contatti frenetici di Lucci e dei luogotenenti Rosario Calabria e Islam Hagag per piazzare 30 biglietti. Ricavo netto: 25 euro a tagliando.

A fornire i codici sarà proprio Norrito, che verrà pure sbeffeggiato al bar Italian Drink di Cologno: “Ma voi avete fatto il corso alla Nasa, tutti in curva Nord... chi c. siete cervelloni per decriptare i file”, sorride Lucci. Al “Toro” passa la voglia di scherzare a 72 ore dal fischio d’inizio, quando scopre che Francesco Intagliata, membro del direttivo nerazzurro, ha intascato 40mila euro facendosi strapagare 100 biglietti al prezzo di mille euro l’uno. È Norrito a confidare a Bellocco cosa gli ha chiesto stupito Lucci: “Lui fa finta di niente e poi mi dice “Scusami, perché non ci sono nei conti questi così?” E io gli dico “Non lo so””. I patti sono patti.