Scambiato per un affiliato a gang rivale e accoltellato: arrestato salvadoregno /VIDEO

Il ragazzo era stato colpito al viso e alla gola con una bottiglia rotta, all'esterno di una discoteca di Milano

Incubo latinos a Milano

Incubo latinos a Milano

Milano, 11 febbraio 2020 - Un salvadoregno di 32 anni è stato arrestato dai carabinieri per il tentato omicidio di un connazionale di 21 anni, accoltellato al viso e alla gola all'esterno di una discoteca a Milano con una bottiglia spaccata. L'episodio è avvenuto la notte del 15 dicembre 2019 ma i militari lo hanno comunicato solo oggi, dopo l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare, la cui notifica è avvenuta nel carcere di Pavia, dove Armando Osmin Perez Solorzano era già rinchiuso per una rapina in quel comune.

"Vittima e aggressore non si conoscevano, si sono incontrati per caso nella discoteca Baia Club di via Popoli Uniti, in zona viale Monza - ha spiegato il comandante della compagnia Milano Porta Monforte, Silvio Maria Ponzio -. Solorzano, che era ubriaco, ha accusato l'altro ragazzo di appartenere a una gang sudamericana rivale, cosa del tutto inventata, e ha iniziato a insultarlo. Quando sono usciti dal locale lo ha colpito con la bottigliata in faccia e al collo, lesionandogli un'arteria che stava per ucciderlo. Solo l'intervento rapido del 118 lo ha salvato". Solorzano, che dal 2014 al 2019 ha collezionato otto precedenti (tra cui maltrattamenti in famiglia, rapina, lesioni e altro), millantava di appartenere alla MS13 anche se non risulta una sua affiliazione ufficiale. "Addirittura - ha continuato Ponzio - ha firmato una serie di atti giudiziari scrivendo MS13 invece del suo nome".

I carabinieri hanno spiegato che Solorzano "sogna di entrare nella gang e si comporta di conseguenza" anche se non sarebbe un affiliato alla MS13. Il ragazzo aggredito il 15 dicembre ha riportato uno sfregio permanente di oltre 15 centimetri che va dalla guancia al collo. Secondo i medici sarebbe sicuramente morto dissanguato se i paramedici non fossero intervenuti in fretta. Subito dopo l'aggressione, Solorzano è scappato a piedi verso la metropolitana, i carabinieri hanno avuto difficoltà a raccogliere testimonianze. "Neppure il proprietario del locale ha collaborato - ha spiegato il comandante Ponzio - anzi, ha lavato con acqua e candeggina il marciapiede davanti alla discoteca per cancellare le tracce di sangue". Il club non aveva telecamere funzionanti ma per fortuna un condomino che abita di fronte aveva installato un obiettivo per controllare la sua auto in strada. In questo modo i militari sono riusciti a vedere la fase finale dell'aggressione. Il passo successivo è stato l'individuazione attraverso i profili social delle persone presenti alla serata: il volto del presunto aggressore è apparso nella foto di un ragazzo estraneo alla vicenda.

La svolta è arrivata con l'utilizzo di un sistema di analisi fotografica che consente di rintracciare il volto di persone già inserite nel database della polizia. Il risultato con l'identità di Solorzano (già fotosegnalato in diverse occasioni) è stato del 99 per cento. L'8 settembre 2019 il salvadoregno ra stato denunciato per lesioni dopo aver accoltellato un connazionale ad Abbiategrasso, il 17 dicembre (due giorni dopo il tentato omicidio della discoteca) è stato denunciato di nuovo perché si è presentato in caserma per l'obbligo di firma relativo a un'altra vicenda con un coltello da 22 centimetri. Il 31 dicembre, infine, è stato arrestato per aver rapinato un supermercato di Abbiategrasso armato di una catena.

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