REDAZIONE MILANO

Arrestato e incarcerato in Burkina Faso: rilasciato dopo 3 mesi il milanese Luca Scarpato

Il 23enne era sospettato di appartenere a un gruppo paramilitare. Decisivi per la liberazione e il rientro in Italia la mediazione dell’intelligenge e i buoni rapporti tra i servizi segreti dei due Paesi

Soldati del Burkina Faso

Soldati del Burkina Faso

Milano, 4 settembre 2025 – Un italiano di 23 anni originario di Milano, Luca Scarpato, fermato lo scorso 11 giugno dalle autorità del Burkina Faso nella capitale Ouagadougou perché sospettato di appartenere ad un gruppo paramilitare, è stato rilasciato oggi e consegnato a un team dell'Aise – il servizio segreto estero italiano – che lo ha riportato in Italia su un aereo atterrato a Ciampino.

La vicenda, su cui fino a oggi vigeva il massimo riserbo, è riportata dall’Ansa (il fermo non era stato reso noto in accordo con la famiglia per favorire una soluzione del caso). Il giovane è stato liberato dopo una fitta mediazione sul canale intelligence. La mattina dell'11 giugno scorso Luca Scarpato era stato prelevato dalle forze di sicurezza locali insieme a un altro cittadino europeo a Ouagadougou. I due erano giunti in città nelle prime ore del mattino provenienti da Freetown (Sierra Leone) e avevano destato sospetti nel personale della reception dell'hotel dove alloggiavano: non avevano voluto indicare il motivo del loro soggiorno ed erano in possesso di zaini di tipo militare. E’ partita quindi una segnalazione alla Polizia che è intervenuta.

Sul canale d'intelligence le autorità del Burkina Faso hanno riferito che il fermo era parte di una più ampia operazione coordinata con i Servizi di sicurezza maliani e nigerini per individuare cittadini stranieri intenti a raggiungere quei Paesi per supportare cellule terroristiche o formazioni paramilitari. In realtà, sempre a quanto risulta all'Ansa, il giovane milanese era giunto in Burkina Faso con il visto d'ingresso nel Paese per essere impiegato in servizi di sicurezza mineraria.

Secondo le autorità locali Scarpato sarebbe stato però trovato in possesso di equipaggiamento militare non meglio precisato (ma non si tratterebbe di armi). Inoltre, dai telefoni sequestrati sarebbero emersi elementi relativi alla sua appartenenza a gruppi paramilitari. Dall'11 giugno si è avviata quindi una fitta mediazione a livello di intelligence che, con la collaborazione dei familiari, non ha trovato alcuna diffusione pubblica.

E oggi il 23enne - che in questi mesi è stato detenuto in una struttura paracarceraria - è stato rilasciato dalle autorità del Burkina Faso, a quanto riferito, "come gesto di buona volontà nei confronti dell'Italia e grazie agli eccellenti rapporti di cooperazione Intelligence che intercorrono tra le Agenzie delle due Nazioni".