Ex Palasharp, le suore fanno causa: a rischio la Milano Hockey Arena

L’Istituto Suore della Riparazione si è rivolto al Tribunale per fermare il vicino impianto: troppo rumore

L'ex Palasharp

L'ex Palasharp

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Un altro stop per la Milano Hockey Arena, il nuovo impianto sportivo che dovrebbe nascere nell’area dell’ex Palasharp e dovrebbe ospitare le partite di hockey su ghiaccio femminile alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Il condizionale, ancora una volta, è d’obbligo. A quanto si apprende da Palazzo Marino, infatti, lo scorso 5 aprile l’Istituto Suore della Riparazione di via Carlo Salerio, poco distante dall’ex palazzetto (dismesso dal 2012) di via Sant’Elia, ha notificato al Comune un atto di citazione avanti al Tribunale di Milano in cui avanza due richieste ai giudici: far demolire i resti dell’ex Palasharp perché violerebbero le distanze legali dall’Istituto e, in via subordinata, inibire al Comune l’esecuzione del progetto di realizzazione della nuova Milano Hockey Arena perché il progetto violerebbe le distanze legali tra il nuovo impianto e l’Istituto e non prevederebbe le idonee cautele per il contenimento dei limiti di legge delle emissioni sonore.

La prima udienza della causa civile è fissata il prossimo 4 ottobre. Ciò significa che fino ad allora, per almeno altri quattro mesi, i lavori per il nuovo palazzetto olimpico non potranno partire. Un altro stop che rischia di impedire la realizzazione dell’impianto e di modificare uno dei punti del dossier di Milano-Cortina per i Giochi del 2026. Scatta l’allarme rosso.

Eppure lo scorso 3 giugno il caso ex Palasharp sembrava risolto, perché Ticketone e Mca Events, le società proponenti del progetto del nuovo impianto, avevano deciso di esercitare il diritto di prelazione e aggiudicarsi il bando per la realizzazione della Milano Hockey Arena, bando che in una prima fase aveva visto in vantaggio Forumnet, la società del gruppo Cabassi proprietaria del Forum di Assago, con un maxi-rialzo del 500% sulla base d’asta per la concessione per 31 anni.

La stessa Forumnet che due anni fa aveva presentato ricorso al Tar contro il primo bando lanciato dal Comune per l’arena olimpica e che, di fatto, era riuscita ad ottenere l’annullamento della gara e lo stop al progetto del nuovo impianto. A quel punto il Comune era stato costretto a lanciare una nuova gara, che sei giorni fa si è conclusa con l’aggiudicazione dell’opera a Ticketone-Mca Events.

Peccato che due mesi prima, il 5 aprile, l’Istituto Suore della Riparazione avesse già notificato al Comune l’atto di citazione al Tribunale descritto sopra. Insomma, l’iter del bando andava avanti e arrivava a positiva conclusione ma il Comune già sapeva che il Tribunale dovrà intervenire in ogni caso nella vicenda ex Palasharp a causa della citazione dell’Istituto Suore. Tutto da rifare, o quasi. Bruttissima notizia in chiave olimpica, considerando che anche sul progetto del PalaItalia a Santa Giulia, destinato a ospitare le partite di hockey maschile nel 2026, pendono due ricorsi al Tar, uno dei quali sempre di Forumnet.

Una domanda , intanto, sorge spontanea: questi stop ai nuovi impianti sportivi a chi giova? Forse a chi è già proprietario del Forum di Assago?

 

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