REDAZIONE MILANO

Area 51 in allarme: "Costi pesantissimi"

L’associazione di volontariato alle prese con gli aumenti di luce e gas "Servono aiuti governativi"

L’allarme di Area 51: bollette salate per associazioni di volontariato. Gli aumenti di luce e gas non risparmiano nessuno e così molte associazioni si sono ritrovate con richieste di pagamento raddoppiate e in alcuni casi triplicate. Nella morsa della crisi energetica ci stanno finendo tutti. Nessuno escluso. A pagare in primis sono i cittadini che nonostante gli aiuti e i bonus, non riescono a sostenere le bollette. Il problema maggiore si vive al quartiere Aler (metà della popolazione rozzanese ci vive) dove i riscaldamenti centralizzati stanno facendo impazzire le spese condominiali. Stessa situazione nei quartieri residenziali, la crisi morde anche lì dove le abitazioni hanno prevalentemente il riscaldamento autonomo. Con la differenza che molti potranno tenere spente le caldaie in caso di necessità.

Sono colpite le grandi aziende come le piccole, le amministrazioni comunali. Tutti, anche coloro che fanno volontariato. I ragazzi di Area 51 si sono trovati da pagare quasi 5mila euro tra luce e gas. E temono che le prossime bollette saranno ancora più pesanti. "Abbiamo avuto una bolletta dell’energia elettrica di 4mila euro e seicento per quella del gas - spiega Gennaro Speria fondatore di Area 51 - abbiamo fatto molta fatica per pagarle e continuare ad aiutare chi ha bisogno con le spesa alimentare. Ma se la situazione va avanti così c’è il rischio forte che non potremmo più proseguire tutte le attività sociali e dovremmo tagliare. E questo non è giusto perché qui diamo da mangiare circa duemila famiglie che vengono a fare la fila da noi ogni giorno per prendere un pacco di pasta, del pane o dei prodotti di prima necessità". Un’emergenza nell’emergenza. Area 51, che ha sede in viale Lombardia, è un’associazione che dal primo lockdown ha iniziato a raccogliere prodotti alimentari per aiutare le famiglie rozzanesi in difficoltà per la crisi economica provocata dal Covid. Prima erano alcune centinaia le persone aiutate, poi sono diventate circa duemila. "Qui da noi arrivano anche dai comuni limitrofi, arrivano senza tetto, giostrai - spiega ancora Gennaro Speria – è necessario che il Governo faccia qualcosa anche per le associazioni di volontariato. Sono tante e senza la loro opera molte famiglie resterebbero senza aiuto, soprattutto quelle invisibili al sistema. Ormai anche le amministrazioni comunali sono in ginocchio".

Massimiliano Saggese