REDAZIONE MILANO

Appello della figlia di Terry: "Ora dalle parole ai fatti"

Silvia Bindella ha incontrato il sindaco Sala e l’assessore regionale La Russa "Chiediamo reti di supporto immediate per le vittime, encomio per i 2 agenti".

Silvia Bindella ha incontrato il sindaco Sala e l’assessore regionale La Russa "Chiediamo reti di supporto immediate per le vittime, encomio per i 2 agenti".

Silvia Bindella ha incontrato il sindaco Sala e l’assessore regionale La Russa "Chiediamo reti di supporto immediate per le vittime, encomio per i 2 agenti".

di Andrea GianniMILANO"Tornerò, perché la mia battaglia è solo all’inizio e ora mi aspetto gesti concreti per tutelare tutte le vittime...". Silvia Bindella, la figlia di Teresa Emma Meneghetti, la donna che lo scorso 14 maggio è stata ammazzata nella sua casa in via Verro da un 15enne, che fino a un anno fa viveva con la madre nello stesso stabile, ieri ha incontrato a Palazzo Marino il sindaco Giuseppe Sala e l’assessore al Welfare Lamberto Bertolè. L’hanno accompagnata il marito, le due figlie, il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese e il consigliere comunale di FdI Celestino. Un incontro preceduto da una visita, nella sua casa, dell’assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa, della consigliera Chiara Valcepina e della presidente dell’Unione Nazionale Vittime Paola Radaelli.

"Mi sono messa a disposizione anche come volontaria e per portare la mia testimonianza nelle scuole – racconta Silvia – ma dopo le parole di sostegno ci farebbe piacere ottenere risposte concrete dalle istituzioni, perché noi siamo stati abbandonati". Iniziative come una "rete di supporto immediata" che dovrebbe scattare non appena si verificano reati violenti, come l’omicidio del 14 maggio che ha distrutto la sua famiglia, lasciando un vuoto e un dolore incolmabile. "Per sostenere i familiari delle vittime servirebbe l’intervento immediato di un’ambulanza – spiega Silvia Bindella –, di uno psicologo specializzato nella gestione dei traumi e di un avvocato messo a disposizione gratuitamente. Nel nostro caso, e in quello di tante altre vittime, tutto questo non c’è stato, e abbiamo dovuto arrangiarci da soli. Bisognerebbe anche aumentare i fondi statali a sostegno delle vittime, perché la vita di mia madre non può avere lo stesso valore di una utilitaria. Il Comune, inoltre, potrebbe istituire un fondo anche per coprire le spese dei funerali. Sono gesti concreti per aiutare persone che senza alcuna colpa si trovano travolte dal dolore, perché il 14 maggio sono morta anch’io". Proposte che, assieme all’aumento delle pene per i minorenni, verranno rilanciate nel corso di una fiaccolata in programma sabato, a un mese dal delitto. Silvia ha scritto inoltre al questore, proponendo un encomio per i due poliziotti che "come angeli custodi" l’hanno sostenuta dopo aver comunicato la terribile notizia, e sono stati vicini alla famiglia anche nei giorni successivi. "L’assessore La Russa ha voluto sapere i loro nomi – conclude – e speriamo che ci sia un riconoscimento per la sensibilità e l’umanità dimostrata".