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Da 'Don Carlo' a 'Carmen': al cinema Apollo addio film, ora trionfa la musica lirica

Domani l'opera di Verdi, grande afflusso di pubblico. A prendere vita è un nuovo tipo di spettatore, il cine-melomane di Massimiliano Chiavarone

Cinema Apollo a Milano

Milano, 14 luglio 2014 - Addio film, ora le sale cinematografiche sono prese d’assalto dai cultori dell’opera lirica. E’ il caso dell’Apollo in cui sarà proiettato domani il «Don Carlo» di Verdi nell’edizione dell’anno scorso diretta da Gianandrea Noseda e con Ramòn Vargas e Barbara Frittoli nel cast. Ma questo appuntamento è un’eccezione. Perché di solito ad essere trasmesse sono opere in diretta dai teatri più importanti del mondo.

I dati parlano chiaro. Una media di 100 spettatori a sala per le proiezioni a Milano, per un totale in tutta Italia di ben 1 milione e mezzo di melomani cinefili che nell’arco di sette anni, si sono recati nei cinema di tutto il Paese per la diretta delle opere liriche in scena dal Metropolitan di New York alla Scala. Lo dice Microcinema, una società che distribuisce contenuti complementari e sviluppa tecnologie digitali per le sale e che dal 2007 propone anche titoli operistici. A prendere vita, dunque, è un nuovo tipo di spettatore, il cine-melomane. Un’iniziativa questa, che contribuisce alla creazione di un nuovo pubblico, abbattendo le tradizionali barriere che separano i frequentatori dei teatri dagli appassionati del mondo della celluloide. Lo dimostra il calo dei cosiddetti film-opera: dopo aver raggiunto un apice produttivo alla fine degli anni ’80 (basti ricordare la «Bohème» di Comencini, l’ «Otello» di Zeffirelli e il «Macbeth» di Claude D’anna) costituiscono un genere ormai sulla via d’estinzione, in controtendenza a quanto aveva fatto sperare il leggendario «Don Giovanni» di Losey del 1979. Una pellicola dal successo smagliante che sembrava aver fatto rinascere una serie che in Italia furoreggiava negli anni ’50, a firma di Carmine Gallone, per citare un nome per tutti.

Ma ora piuttosto che vedere le Violette Valery e i Turiddu cantare su un set cinematografico, si preferisce guardarli sullo schermo di un cinema in diretta dai teatri lirici. E’ il caso della scorsa “Traviata” scaligera trasmessa mentre era in scena il 7 dicembre, 30 mila gli spettatori presenti in tutta Italia, con 36 sale lombarde coinvolte e 7 cinema milanesi. Tutto esaurito anche per la «Bohème» trasmessa in tempo reale dal Metropolitan di New York. Dunque in tempi di cali di presenze, cinema e lirica si danno una mano a vicenda. «La nostra è una missione culturale - dice Silvana Molino, direttore generale di Microcinema - per dare la possibilità a tutti di vedere produzioni di grande qualità, anche a chilometri di distanza dai luoghi in cui vanno in scena». Il 5 agosto sarà la volta della «Carmen» di Bizet nell’edizione scaligera del 2009.

di Massimiliano Chiavarone

mchiavarone@yahoo.it